lunedì 29 marzo 2010
Fino all’avvento della visione “moderna” della medicina, soprattutto della diagnostica tecnologica, i terapeuti si avvalevano delle loro capacità di osservazione, valutando, secondo “metodologie” tradizionali, la presenza o meno di alterazioni psicofisiche sia nelle persone malate, per ripristinare un equilibrio, sia nelle persone SANE per mantenere uno stato di salute. Al contrario di oggi, la medicina antica si preoccupava dell’individuo preso nel suo insieme di fisico, mentale, animico e spirituale, delle correnti energetiche universali e dell’habitat in cui l’individuo abitava…Un medico, era allo stesso tempo erborista, filosofo, praticante e ricercatore di spagyria alkemica, compositore egli stesso dei rimedi per la cura. Proprio per questo, i medici dell’area mediterranea (come ancor prima fecero quelli dell’India e della Cina), a partire dal VII sec. a. C. fin quasi al XVII secolo, usavano studiare la “COSTITUZIONE dell’individuo e gli squilibri dello stesso, assumendo, fra le basi speculative, specialmente la dottrina dei 4 ELEMENTI (fuoco – acqua – terra – aria) e delle 4 QUALITA’ (caldo – freddo – umido – secco). Osservando come gli elementi e le qualità naturali si esprimevano nella natura e nell’uomo, i medici/filosofi delle antichità formularono la DOTTRINA FISIOLOGICA UMORALE, descritta specialmente nell’opera di GALENO (190 d. C.). Secondo Galeno: “L’universo, e quindi l’uomo, sono composti, secondo la dottrina umorale, dai 4 elementi e dalle 4 qualità che, combinate insieme, formano i 4 umori, noti come:
BILE GIALLA (calore/secchezza): FUOCO
BILE NERA o MELANCONIA
(freddo/secco): TERRA
SANGUE (caldo/umido): ARIA
FLEMMA
(freddo/umido): ACQUA”.
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E questi 4 umori si modificano continuamente nell’organismo in base alle stagioni dell’anno, alle età della vita, ai cibi che si mangiano, ai sentimenti e alle emozion che si provano, alle ore del giorno, alle fasi lunari, ai punti cardinali ….L’equilibrio dell’essere umano è intersecato in maniera inequivocabile con quello dell’universo che lo circonda, essendo l’uomo stesso composito degli stessi elementi semplici e delle stesse forze cosmiche. Sebbene le Costituzioni Umorali siano difficili da rilevare allo stato puro nello stesso individuo, in quanto ognuno di noi è un po’ una miscellanea periodica degli stessi, un tempo si studiavano le seguenti tipologie e corrispondenze:
IL SANGUIGNO (caldo/umido): ove predomina il sangue; tipi gioviali, loquaci, ottimi bevitori e amanti dei piaceri, allegri, poco portati all’ira, rubicondi, con buona struttura osteo – muscolare, generosi.
IL BILIOSO (caldo/secco): ove predomina la bile gialla; sono tipi collerici, ruvidi, amano il comando, sono audaci, di colorito tendente al giallo e di costituzione magra.
MELANCONICO (freddo/secco): ove predomina la “bile nera”; tipi tristi, spesso deboli, poco loquaci, molto intelligenti, studiosi, avari, spesso invidiosi, di colorito olivastro/terreo.
IL FLEMMATICO (freddo/umido): ove domina la “flemma”; sono tipi di solito corpulenti, lenti nei movimenti, pigri, spesso sonnolenti, di colore bianco

Secondo la stessa dottrina, poi:
ESTATE : c’è più FUOCO = più calore/bile = più bile (collera)
PRIMAVERA: c’è più ARIA = più calore/umido = sangue ( gioia/allegria)
INVERNO : c’è più ACQUA = più freddo/umido = più flemma ( pigrizia)
AUTUNNO : c’è più TERRA = freddo/secco = più melanconia ( umor nero)
NORD = FREDDO MEZZANOTTE = FREDDO UMIDO
SUD = CALDO MEZZOGGIORNO = SECCHEZZA/CALDO
EST = SECCO ALBA = CALORE/UMIDO
OVEST = UMIDO TRAMONTO = FREDDO/UMIDO

Allo stesso modo venivano suddivisi anche i cibi che mangiamo, ad esempio
FORMAGGI = freddo – umidi/secchi + flemma;
CAFFE’ = caldo/secco + bile;
PANE NON BEN COTTO = freddo/secco + melanconia;
VINO ROSSO = caldo/umido + sangue.
Mediante lo studio e l’osservazione dell’individuo (colore della pelle, forma del viso, del corpo, tono della voce, lunghezza – colore e tipo di capelli, forma degli occhi, odore della pelle etc…) i medici delle antichità arrivavano a valutare lo squilibrio degli elementi nell’organismo e provvedevano al suo riequilibrio mediante l’uso di erbe officinali, cibi e stile di vita appropriato, cioè in armonia con l’uomo e il suo ambiente.
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PS:
La prima immagine è di: Andreas Cellarius (1596-1665) "Atlas coelestis seu Harmonia Macrocosmica",
Amsterdam 1660 - Firenze, Biblioteca Nazionale (1660)
La seconda è di Hieronymus Reussner, "Pandora", 1582, Basilea.
La terza immagine é un acquerello trovato sul web, che si ispira alle 4 tipoligie, e porta la firma "Mariuccio"
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venerdì 19 marzo 2010
Per ognuno di noi la casa ha un sua aria, un suo odore, un colore, un suono, un sapore..
Da cosa è dato il profumo di una casa ?
L'etimologia stessa del termine ci porta al "per fumum", cioè attraverso il fumo, l’unico cibo accolto davvero dagli dei, l’odore. Inizialmente le dense nubi profumate di sostanze aromatiche vegetali venivano utilizzate nei riti religiosi, soprattutto durante le offerte agli dei, che venivano così raggiunti al di là del cielo, in una dimensione extraterrestre. Parallelamente il profumo e i sensi a lui connessi, divennero uno strumento di seduzione dalle altissime potenzialità... Già nelle immagini della pittura Etrusca o Egizia, è visibile come al significato magico-sacrale si sommò quello più umanamente profano, legato all'arte del se-durre, attrarre a sé. Può sembrare strano ma i profumi influenzano il sistema nervoso centrale stimolando o inibendo l'attività cerebrale e addirittura la produzione ormonale. Questa stimolazione può modificare lo stato psichico individuale per quei riflessi che si vanno a realizzare con la stimolazione dei recettori del cervello. E' quindi simile ad una "catena": molecola del profumo, recettori olfattivi, stimolazione del sistema neuro vegetativo, stimolazione del sistema nervoso centrale, stimolazione dei recettori cerebrali, produzione degli ormoni, quindi risposta con sensazioni varie che dipendono in definitiva dai profumi odorati.
Nella vita di ogni giorno, specialmente in una realtà urbana, siamo immersi in troppi olezzi nocivi, come lo smog. Rientrare nella nostra casa, ha il senso di rientrare nel nostro spazio migliore, sentirci al sicuro, in una zona protetta, rincuorata, affrancata, dove ci è possibile ritrovarci, riposare ricaricandoci, riflettere, pensare, inventare, irradiare creatività; la casa è sempre uno spazio fondamentale ed intimo, da vivere soli o condividere con gli altri.
Tutti dovremmo avere una casa. Tutti dovremmo avere una casa sana.
Tralasciamo, per ora, le ingiustizie politiche dell’abitare, le regole di orientamento- scelta dei luoghi per erigere costruzione salubri ad evitar catastrofi prevedibili; sorvoliamo sui materiali e i moduli d’arredamento, di cui si occupa la bioedilizia assennata; nemmeno affronterò la ricerca delle fonti energetiche migliori e in armonia con le risorse del Pianeta.
Parlerò solo di un aspetto interno di un abitazione, proprio quello che può crear maggiori danni individuali, culturali, sociali politici, perpetuati scientificamente, cinicamente, su moltissimi di noi.


Generalmente, il profumo di una casa accogliente si annuncia con il profumo di pulito, questo almeno mi insegnavano i miei quando ero piccola. Il fatto è stato che ho visto il “modificarsi” di questo concetto di “profumo” nel corso del mio cammino e sono stata testimone di come, soprattutto le donne, siano da tempo malamente informate, diseducate e subdolamente invogliate ad essere le portatrici di un sistema igienico che, se da una parte ci ha liberato da tanti disagi e malattie, dall’altro ha permesso l’avanzare di una armata chimica assolutamente deleteria, tossica, eccessivamente inutile. Siamo gestiti totalmente dai predoni mondiali del Commercio Chimico a scapito di tutti noi, che paghiamo sempre: compriamo fiduciosi i loro prodotti, ci lasciamo abbagliare dall’immagine di una loro pubblicità subliminale, paghiamo con l’inquinamento dei nostri corpi, dei nostri ambienti e del nostro Pianeta. Sembra che siamo ridotti ad essere eccellenti “affari” nei tentacoli ci una piovra, fra le cui teste spiccano il Commercio Chimico e l'Industria Farmaceutica chimica. Da "geniali" ispiratori di equilibri fra i Regni, codesti "testoni" sono disastro mondiale perfetto, lento, con opportunità di rinascita inconfutabilmente distruttiva, malata, sotterranea. Sotterranea e occulta soprattutto per le nostre coscienze.
Detersivi, deodoranti, cosmetici, saponi per l’igiene di tutto, pannolini per tutte le età; ciò ha permesso mille sviluppi diversi della vita stessa delle donne e degli uomini.
Soprattutto ha permesso alle donne di acquisire tempo e dignità.
Il tempo che serviva per impegnarsi in altro... Delicatissimo e complesso discorso che in un prossimo post mi proverò ad affrontare...

...Se vogliamo avere una casa profumata in modo naturale, usiamo i profumi della natura che, nella sua immensa fantasia, ha creato per noi. Ogni ambiente può avere il suo profumo a seconda dell'attività che in esso svolgiamo, ma devono essere tenui in modo da essere piacevoli, benefici, in quanto se presenti in alta concentrazione, possono dare fastidio ed avere anche un effetto opposto a quello desiderato. Nella zona giorno, saranno indicati i profumi con proprietà antisettiche, balsamiche e stimolanti, quali il bergamotto, il timo serpillo, il geranio, il pino, l’eucalipto, il limone, la lavanda colta a calore di mezzoggiorno. Nella zona notte, saranno indicati i profumi con proprietà rilassanti favorenti il sonno, quali la rosa, la lavanda raccolta al tramonto, il cedro, la melissa, la valeriana. Se sono presenti dei bambini, i profumi indicati sono, la camomilla, il finocchio, la lavanda, bucce di mandarino o di arance “sprizzate” su angoli della stanza, che hanno effetti rilassanti e distensivi.
Io immagino gli aromi come aventi eco emanante dalla loro forma, sottili e lievi vibrazioni che possono allearsi con noi… Per diffondere gli aromi in una stanza, basterebbero le antiche mescolanze chiamate pout pourri, magari più “sevatici” e vari, fatti di piccole raccolte e organizzati in scatole di cartone, sacchetti di garza, vassoi, cestini o scatole in ceramica, composti con frutta e fiori secchi, da cambiare spesso, seguendo il nostro istinto. Oppure, preparare con le erbe seccate e raccolte nel loro periodo balsamico, un decotto da “vaporizzae” nella stanza.

A volte mi piace usare vari diffusori di vapori, ricavati '“artigianalmente” dove metto il decotto appena tolto dal fuoco dentro a ciotoline messe a svaporare piano, scaldate da una candela (o da un lumino), oppure va bene un vaporizzatore “ufficiale” e in inverno, la stesa cosa si può fare per chi ha le vaschette umidificatrici appese ai termosifoni.. Gli oli essenziali o, preferibilmente le acque profumate, molto adatte per questi fini, vanno ricercate accuratamente da un erborista affidabile. Anche i bastoncini d’incenso erano buoni, fare molta attenzione perché son diventati rari quelli non “addizionati” dall’industria chimica...
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L'immagine di apertura é di Paul Cézanne "Pot of Flowers and Fruit(Vaso di fiori e frutta)
la seconda (in colore rosato), è una pittura rupestre di 4000 annifa, trovata
a Campo Lameiro e Cotobade, in Galizia.




lunedì 15 marzo 2010


Oggi accade la fase di Luna Nera di Marzo, ottimo giorno per parlare del MAGICO POTERE DEL CHIARO DI LUNA: la luce lunare è di capitale importanza per l’equilibrio degli organismi viventi, specialmente per quelli del Regno Verde. La pianta non nutrita dalla luce lunare cresce più lentamente, è più debole ed esposta a maggior rischi di malattie e parassiti. Il chiaro di Luna può cicatrizzare e guarire le lesioni delle piante, infatti, a differenza del Sole che cura in superficie, i raggi lunari massaggiano in profondità le cellule ferite accelerandone la rigenerazione dei tessuti. Non sempre però la luce lunare ha effetti positivi e può provocare anche seri danni, in particolare: se piante abituate ad una luce notturna smorzata (o di origine elettrica) vengono esposte senza gradualità al chiaro di Luna , possono verificarsi reazioni disordinate che compromettono seriamente il loro ritmo di crescita e la loro vitalità.
Influssi cosmici dei cicli del Sole e soprattutto della Luna, producono nel nostro campo magnetico terrestre piccolissime variazioni cui è particolarmente sensibile il mondo vegetale (a queste si aggiungono le varie onde elettromagnetiche delle moderne tecnologie) e dobbiamo tener presente che ogni variazione comporta accelerazioni o rallentamenti della crescita; spesso interi raccolti di cereali e di frutti possono venirne compromessi.
Una pianta particolarmente sensibile alle variazioni magnetiche provocate dalle correnti telluriche sia naturali sia artificiali è la Salvia.
Essa qualche volta deperisce improvvisamente: il suo stelo s’indurisce come se fosse privato di tutta la linfa e dopo pochi giorni muore. Specialmente nei centri urbani una piantina di salvia sul davanzale potrebbe essere usata come segnalatore dell’inquinamento elettromagnetico.
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PS: l'immagine di apertura é il dipinto "Blue Moon " di Giuseppe Scalich
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Video Musica O SON DO AR - Luar Na Lubre
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domenica 7 marzo 2010
La Luna influenza la vita sulla terra, ci appare in continuo cambiamento di luminosità ma sempre la stessa parte, la stessa "faccia" è rivolta a noi. Collegata al sistema nervoso, al doppio astrale, abbinata all'argento e al colore viola. Un tempo seguita per i parti, e anche per “scegliere” le nascite, in quanto si diceva che durante la fase di luna calante, vengono prevalentemente selezionati gli spermatozoi femminili, mentre durante il periodo di luna crescente, prevalentemente quelli maschili. La Luna si seguiva per la migliore raccolta dei frutti che rimarranno più succosi, freschi, e il taglio dei rametti da innesto è durante la fase di luna ascendente in cui la pianta è rigogliosa e la linfa sale con più forza. Questo periodo ascendente dura circa 14 giorni in cui la luna transita dalla costellazione bassa dal Sagittario a quella alta dei Gemelli. Durante la fase di luna discendente dove transita dai Gemelli al Sagittario, vi è la condizione ideale per radicare bene e per tagli e potature in quanto la linfa risulta celata alla base e sale con minore spinta. Luna ascendente e discendente, non significa crescente o decrescente. Vedi : http://www.agricolturabiodinamica.it/site.asp?idSito=1&idLingua=2&idPagina=222
Per seguire le fasi lunari e alcune indicazioni sugli effetti e gli usi durante il mese, fra i vari lunari più semplici da consultare, segnalo questo:


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PS: l'immagine é la più antica rappresentazione della volta celeste che si conosca, chiamata Disco di Nebra dal nome della cittadina tedesca vicino alla quale è stata ritrovata – fu scolpita attorno al 1600 a. C.Raffigura il sole, la luna e le stelle, e alcuni archeologi pensano che sia una specie di “calendario astronomico” portatile: le due linee curve alle estremità infatti indicherebbero il percorso che fa il sole alla latitudine corrispondente alla città di Nebra, tra l'estate e l'inverno. In alto a destra tra la luna e il sole, l'ammasso di sette "placchette" rappresenta secondo qualche esperto le Peiadi . Ma non tutti condividono questa interpretazione. Per maggiori informazioni :
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venerdì 5 marzo 2010
La primavera sta arrivando, anche se Marzo è fra i mesi più famosi per gli sbalzi climatici, che a molti risultano fastidiosi. Una volta ci si preparava anche internamente con una depurazione, equilibrando sia la varietà dei cibi che bevendo acqua tiepida per dare energia alla nostra milza. Quando ho tempo e il clima delle giornate lo permette, cerco nei campi soprattutto lampacioni, ortiche e cicorie selvatiche da cucinare; generalmente, soffriggo i lampacioni con un poco di olio di girasole (da spremitura a freddo biologico) in una capiente padella e poi aggiungo prima le ortiche a crudo e poi le cicorie selvatiche preventivamente lessate. Faccio cuocere ancora un poco e poi le mangio con del riso integrale o basmati lessato come primo, oppure come contorno insieme a proteine e poco pane integrale a lievitatura naturale ..
Ma cosa sono i Lampacioni ?


Il lampacione é la Muscari comosum (L.) Miller. Nomi volgari: Cipollaccio, Cipollaccio col fiocco, Lampascione. Etimologia: dal greco moderno moschàri ="giacinto a grappolo" o dal greco classico mòschos ("muschio") mentre il nome specifico dal latino comosum = chiomato (in relazione al fiocco).
L. sta per Leopoldia perché il genere è stato dedicato al Granduca di Toscana Leopoldo II. Distribuzione, habitat, fioritura: Distribuita ovunque nella regione mediterranea, più frequente a sud, cresce nei luoghi erbosi, dal mare alla regione montana, preferendo campi coltivati, prati, argini e cigli stradali., dove fiorisce da Marzo a Maggio.
Proprietà ed usi: Ha proprietà diuretiche ed emollienti e tra i suoi principio attivi sono zuccheri e mucillagini. E’ una pianta con proprietà molto vicine a quelle della cipolla, e viene usata per stimolare le secrezioni urinarie e, per uso esterno, quale emolliente e rinfrescante su pelli irritate, secche e foruncolose. In cucina il bulbo sotterraneo di questa pianta trova gli stessi impieghi delle cipolle: crudo nelle insalate o cotto come componente dei sughi o lessato o in agrodolce. Viene anche conservato sottaceto per antipasti o contorni. Il loro caratteristico sapore amarognolo, che non tutti gradiscono, può essere attenuato con la bollitura, prima di procedere alla realizzazione del piatto che si desidera preparare
Curiosità: in Spagna è chiamata Hierba de los amores, e Dioscorides attribuiva ai suoi bulbi proprietà calorifiche e stimolanti il coito
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In questi periodi, da Marzo ai primi di Maggio, in genere, mi piace molto bere una tisana di Arancio dolce e fiori di Tiglio come bevanda di conforto. Mentre una volta al giorno uso preparmi per 28 giorni di seguito circa, un decotto depurativo con le erbe prese in una erboristeria di fiducia (preferisco comprare 50 gr di ogni pianta e pesare la tisana composta da me, questo perché me ne faccio poi barattoli miscelati diversamente, per esempio all’inizio la uso completa come ve la descrivo per una settimana circa, poi elimino la Liquirizia o la Menta o entrambe, perché sono sapori che, anche se mi piacciono poi, personalmente, li sopporto per poco :


Decotto Depurativo
TARASSACO radice 20 gr.
CICORIA radice 15 gr.
BARDANA radice 15 gr.
BETULLA foglie 20 gr.
ARANCIO DOLCE scorza 10 gr.
MENTA foglie 10 gr.
LIQUIRIZIA radice 10 gr.
Un cucchiaio raso da tavola di miscela
per ogni tazza di acqua fredda.
Bollire per 10 minuti, filtrare.
Tre tazze al giorno lontano dai pasti
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Per chi in questo periodo o durante l’anno avesse bisogno di un infuso rilassante, ho trovato buona questa ricetta, da cui se non piace o non si tollera un sapore o una pianta, si può sempre eliminare. E’ la loro “unione” ad ottenere l’effetto rilassante, è vero, ma a volte a me da' fastidio il sapore della Lavanda e allora la elimino, sostituendola con l’equivalente in peso, con i fiori di Calendula.

Infuso Rilassante
PASSIFLORA INCARNATA foglie 25 gr.
ASPERULA odorosa
foglie 20 gr.
TIGLIO fiori 15 gr.
ARANCIO DOLCE fiori 15 gr.
CAMOMILLA MATRICARIA fiori 15 gr.
LAVANDA fiori 10 gr.
Un cucchiaio da tavola raso di miscela per ogni tazza di acqua bollente.
Lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.
( Indicato per combattere l'insonnia )
Una tazza la sera.
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PS: le foto sono prese dal web e la terza é sempre la pianta del Muscari o Lampacione, in fase di seme.
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martedì 2 marzo 2010


La propoli o propolis (dal greco pro – avanti/davanti e polis-città) è la materia resinosa, gialliccia, di odore aromatico con la quale le api intonacano internamente l’alveare Una vera sostanza a “difesa della città“ che le api usano per tenere sterile l’ambiente in cui vivono. Infatti, l'alveare può arrivare a temperature interne fino a 40° e se non ci fosse questo sbarramento di protezione, germi e batteri si svilupperebbero a gran velocità, distruggendo in breve tempo l'alveare stesso.La propoli è composta dal 50% di sostanze resinose e balsami, 30% di cere, 10% di oli essenziali, 5% di polline, 5% di minerali ed oligoelementi tra cui: Calcio, Manganese, Rame, Ferro, Zinco, Silicio ecc. Fin dall’antichità sono state riconosciute alla propoli tre importanti proprietà: decongestionanti, cicatrizzanti, disinfettanti. Queste proprietà la rendono preziosa per svariati usi, sia interni che esterni. La propoli si trova oggi in commercio allo stato grezzo (raramente e preferibilmente da apicoltori di fiducia), in pastiglie, in macerato idroalcolico (comunemente chiamato un tempo Tintura Madre di Propoli) o in soluzione glicolica (che é un sistema di lavorazione in laboratorio a base di glicerina) Per gli usi interni più specifici, sarà bene rivolgersi ai consigli di un bravo erborista, qui mi limiterò a descrivere gli usi più comuni
-Le proprietà disinfettanti e cicatrizzanti la rendono utilissima in una varietà di problemi cutanei: una buona crema con propoli e cera d'api è fra i migliori rimedi per le piccole bruciature e per le irritazioni causate dai detersivi. Nel primo caso occorre però accertarsi che la percentuale di propoli contenuta nell'unguento sia significativa, perché purtroppo molti prodotti vantati come "creme al propoli" non ne contengono che una minima parte.
-Una goccia di macerato idroalcolico, o il glicolico, di propoli sui brufoli li secca e li cicatrizza.
Allo stesso modo il propoli in soluzione glicolica o alcolica è utile per afte e vescichette del cavo orale. Sui denti doloranti è un po' meno disinfettante dell'olio essenziale di garofano, per meglio dire, ha minore capacità di penetrare in profondità, ma in cambio è molto decongestionante quindi efficace anche sulle gengiviti (in tal caso sembra funzionare bene anche la soluzione glicolica).
-Il propoli dà immediato sollievo alla gola infiammata. -Le proprietà disinfettanti rendono la propoli un'ottima cura preventiva contro raffreddori e influenze, sia per gli adulti che per i ragazzi. A questo scopo si possono prendere 5-10 gocce di macerato idroalcolico di propoli al giorno, mescolate con un po' d'acqua . La tintura alcolica diventerà biancastra al contatto con l’acqua.
Un tempo acquistavo la propoli da un anziano apicoltore delle mie parti, che possedeva conoscenze particolari sul mondo dell'alveare e dei suoi prodotti. Fu lui a spiegarmi che in caso di intolleranza all’alcol, si poteva fare un Mellito con la propoli stessa polverizzata.
Modalità : si scioglie a bagnomaria circa un 80 gr di miele di acacia o millefiori,
a cui si aggiungono un cucchiaino raso di polvere di propoli, circa 30, 50 gocce di acqua distillata e circa 10-15 gocce di Tintura Madre di Propoli; una volta caldo e liquido si spegne, si continua a girare aggiungendo 2 gocce di olio essenziale di Timo più 2 gocce di Olio Essenziale di Garofano chiodi (Eugenia Caryofillata). A questo punto si mette in un barattolino ( usavo quelli di vetro da 40 gr quindi questa è una dose per circa due barattolini) e si chiude quando è tutto freddato. La conservavo in frigo e si usava per afte, gengiviti, e piccole ferite nel cavo orale.
Anche la Tintura Madre di Propoli la facevo un tempo da me, rifornendomi di propoli sempre dal “nonnino delle api” . Ne mettevo circa un 20 gr avvolti bene in un fazzoletto di cotone nella parte dei surgelati in frigo per circa un paio di giorni, poi la pestavo in un mortaio piccolo di pietra fino a renderla quasi polvere, la mettevo in un barattolo pesandone esattamente 10 gr di propoli per 90 cc di alcol a 80 gradi. (vedi il post con la tabella dell’alcol). Ponevo poi il barattolo in casa, sul davanzale, in infusione alcolica per 10 giorni incominciando tutto il lavoro a 4 giorni dalla fase di Luna Nera (che viene anche chiamata Luna Balsamica, chissà, forse in questo momento del mese la propoli rilasciava meglio i suoi “poteri” all’alcol ?) agitavo tutti i giorni il barattolo, tranne gli ultimi due, che non lo agitavo più. Passati i 10 giorni, colavo il tutto prima con un colino, poi ancora con carta da filtro e riponevo in due bottigline da 50 cc in vetro scuro con contagocce. Se volete provare a farlo, ricordatevi di usare i guanti perché la propoli appiccica e macchia di nero. Pulire poi con alcol (denaturato, quello rosa che costa poco e serve per pulire i vetri) i contenitori e i colini, prima di lavarli. Per la propoli la scadenza temporale é di tre anni . Un anno più del miele.
In commercio, quello che è una Tintura Madre di Propolis, gli erboristi di oggi sono obbligati per legge alla dicitura sulla bottiglietta “Propolis resina al 30% (o 40%) -Macerato idroalcolico”
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