venerdì 23 aprile 2010
La buona salute dei capelli dipende da diversi fattori fra cui: una giusta dieta, limitato stress e inquinamento ambientale, uso adeguato di semplici e naturali prodotti per la cura dei capelli, taglio e cure in armonia con le fasi lunari. (vedi Lunario di Barnanera sul web)
PER PREVENIRE E BLOCCARE LA CADUTA DEI CAPELLI:
LAVARE I CAPELLI USANDO COME SCHAMPO UOVA FRESCHE-
AGLIO: strofinare uno spicchio d’aglio sul cuoio capelluto una vota al dì. Buon rimedio per l’ALOPECIA.
ALOE: strofinazioni al cuoio capelluto e impacchi con la foglia fresca.
IMPACCHI DI: olio di ricino. Ungere i capelli, massaggiare la cute e coprire con un asciugamano. Far assorbire per 1 ora e sciacquare. Da ripetere 1 volta per settimana per arrestare la caduta dei capelli
Impacchi di : infuso di CAMOMILLA (fiori) e CURCUMA (polvere), fare una pappetta con aggiunta di alcune gocce di olio per mantenere capelli biondi e curarne la eccessiva fragilità e secchezza.
INFUSI DI:
BARDANA (radice) per capelli grassi.
ORTICA per capelli con forfora
Da usarsi come ultimo risciacquo dei capelli dopo lo shampoo o per frizioni giornaliere al cuoio capelluto. L'nfuso si mantiene in frigo per almeno due giorni senza perdere l'attività.
LOZIONE CONTRO LA CADUTA e LA FORFORA: in 1 litro di grappa mettere a macerare per
3, 4 settimane : 40 grammi d’Ortica, 40 grammi di Timo, 30 grammi di Rosmarino 40 grammi di Bardana radice. Filtrare,e usare come frizione pre o dopo shampo, usare come lozione anche serale, massaggiando il cuoio capelluto. Il massaggio andrebbe fatto NON strofinando le dita sulla cute, ma muovendo tutta la cute con le dita.

PS: L'immagine é di Gustav KLIMT : "L'albero della vita, 1909

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martedì 20 aprile 2010

I campi elettromagnetici sono radiazioni naturalmente prodotte dalla Terra e da tutti gli esseri viventi.
Sin dall’antichità gli insediamenti umani non sono mai stati casuali, ogni luogo doveva emanare un certo tipo di energia per essere adibito ad una certa funzione e non a caso abitazioni, templi e sovente anche luoghi di riposo dei morti erano situati in posti con determinate caratteristiche. Tutto ciò ci fa pensare che esista una fisiologia energetica della Terra che in qualche modo era palese ai nostri predecessori.
Tra gli esseri umani e il campo elettromagnetico naturale si instaura un equilibrio che può essere, però, sopratutto oggi, modificato dalle più diverse ragioni con effetti nocivi: l'inquinamento elettromagnetico è, quindi, in grado alla lunga di alterare le cellule di un organismo. Il nostro corpo è sensibile alle alterazioni artificiali prodotte dagli impianti elettrici delle case, dagli elettrodomestici, dai ripetitori tv, dai telefonini e da tutto quello che emette onde elettromagnetiche. I campi magnetici provocati dai cavi della corrente e dalle prese nei muri possono essere ridimensionati. Con la casa in costruzione o dovendo rifare l'impianto elettrico, scegliere un impianto "a stella": ogni punto luce deve essere cioè raggiunto da un cavo schermato che arrivi direttamente dal contatore senza passare da un altro punto luce. Questo sistema, evitando un circuito di corrente, riduce anche i campi elettromagnetici interferenti negativamente con il corpo umano. Se la casa non è nuova, si può fare installare un disgiuntore, un sistema che toglie la corrente a 220 V all'impianto elettrico quando non viene utilizzato senza privare di alimentazione le prese sempre attive, come quelle del frigorifero. Come proteggersi : In cucina, mettere sempre il motore degli elettrodomestici appoggiato alla parete: così la maggior parte delle onde emesse viene assorbita e non si disperde nell'ambiente; attenzione, però, a non posizionarli in direzione dalla camera da letto. Non lasciare il televisore o lo stereo accesi a vuoto e neanche in posizione di "stand-by". No a tv e computer in camera da letto.



Meglio evitare , del tutto, coperte termiche o sveglie elettriche. Contro l'inquinamento elettromagnetico è opportuno controllare sempre il grado di umidità. L'aria secca, ricca di ioni positivi, favorisce la conduzione di cariche elettriche. Il grado di umidità ideale di un a casa (si verifica con un igrometro) è compreso fra il 40 e il 60 per cento. Anche l'utilizzo di uno ionizzatore aiuta a rendere l'aria meno elettrica: genera, infatti ioni negativi e contribuisce a migliorare la qualità dell'aria, portando fra l'altro a terra anche la polvere sospesa: a questo caso molto utili lampade di salgemma (sale di miniera), che per il calore della lampadina che contengono emettono ioni negativi che vanno a neutralizzare l'eccesso di quelli positivi presenti nelle case. La carenza di ioni negativi influisce sul nostro corpo, rendendoci nervosi, irritabili giù di tono e predisponendoci alle malattie delle vie respiratorie.

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PS: La seconda immagine é il cratere Richat in Mauritania
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Video : Cantiga 119 :
http://www.youtube.com/watch?v=Z1klIcr0d5E&feature=related

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sabato 10 aprile 2010
Sul travasamento del vino i contadini si attengono non solo alla regola della Luna calante ma, come per il taglio degli alberi, aspettano l'inverno. Il travaso del vino tende a liberare il liquore dalla feccia, vale a dire dal sedimento, e questo si ottiene durante la stagione fredda. Infatti, quando con la primavera l'aria a diventar tiepida, anche i vini cominciano a bollire ed i sedimenti muovendosi si mescolano col vino puro. Questo fenomeno si verifica principalmente durante l'estate. Ecco la necessità di travasarli durante la stagione fredda. Altra opinione del volgo è che il vino fatto in due lune, cioè tra la fine di una lunazione ed il principio della seguente, non si rischiara. Si vorrebbe spiegare il fenomeno con la mancanza del calore lunare durante questa fase: colla fermentazione della vinaccia si separano le fecce dal liquore, e nell'interlunio, cessando l'aiuto del calore lunare, la fermentazione sarà più languida, la separazione meno perfetta, il vino verrà poco chiaro, meno spiritoso e quindi più soggetto a guastarsi durante l'estate.




Anche per il travasamento dei vini giova richiamare l'attenzione dei contadini, poiché il calore lunare, così debolissimo, non ha alcuna influenza nella fermentazione. E' noto che l'inacidire del vino è dovuto unicamente a microrganismi nocivi, mentre altri, innocui, favoriscono invece il processo di trasformazione: il Saccharomyces ellipsoideus, dopo che l'uva è stata pigiata inizia la fermentazione, per cui la parte zuccherina dell'uva (glucosio) viene trasformata in alcool. E' questo il processo mediante il quale il mosto si trasforma in vino. Contemporaneamente appare anche un microrganismo nocivo: il Micoderma aceti, il quale non potendo vivere senz'aria (poiché l'anidride carbonica sviluppatasi durante la fermentazione gli toglie il respiro) si rifugia nelle vinacce esposte all'aria, nell’attesa che termini la fermentazione, per iniziare la sua opera deleteria. Questa consiste nel trasformare l'alcool in acqua ed acido acetico non appena, col ritorno della primavera, la temperatura si rende più favorevole. Ad evitare quest’inconveniente, per cui il vino acquista un sapore acido, è prudente rimescolare tutto, immergendo cioè le vinacce nel mosto e mantenendo sempre pieni i recipienti. (Da " LA LUNA " di Alfonso Fresa -Casa Editrice Ulrico Hoepli - Milano, 1933).


Recenti studi hanno dato ragione ai contadini, infatti, sembra che la Luna influenzi particolarmente la vita dei microrganismi, specialmente la loro forza riproduttiva. Per saperne di più sugli ultimi studi sulle influenze della Luna sull’agricoltura, sul clima ma anche sulla salute e sull’umore vi segnalo l’ottima ricerca del Dott. Angelico Brugnoli, docente d’Idrologia e Bioclimatologia dell’Università degli Studi di Milano, tra cui il suo libro : Tutta colpa della Luna”. Edizioni RED:

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PS: L'ultima immagine é una Brocca cilindrica in rame forgiato e stagnato a becco con maniglia laterale per travasare il vino. EPOCA: 1870

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venerdì 2 aprile 2010
Esistono due tipi di Ortica: la Urtica Urens e la Urtica Dioica, entrambe sono commestibili e medicinali, per chi ha un angolino di orto o giardino, sarà consigliabile lasciarle vegetare alla grande. L’Ortica é una pianta ricca di vitamina C, clorofilla, sali minerali (silicio, ferro, calcio, manganese e potassio), carotene, acido formico, acido gallico, acido folico, tannino, istamina, acetilcolina ed ha riconosciute azioni di essere una pianta emostatica, antireumatica, cicatrizzante, vasocostrittrice e antiflogistica. Era considerata fra le piante sacre a Marte; anticamente veniva usata per la tessitura e nell’alimentazione di uomini e animali.


L’uso popolare l’ha impiegata anche tramite ‘strofinazioni’ leggere della pianta fresca sulle zone dolenti del corpo, per lenire il nervo sciatico e in caso di paralisi (dopo il trattamento, cospargere di talco la parte, da fare, per esperienza non più di un paio di volte in un mese, scegliendo, squando possibile, di operare nella fase di luna calante); inoltre, durante i forti temporali si usava gettarne nel fuoco per tenere lontani i fulmini, ed era considerata un ottimo talismano se portata addosso in un sacchettino rosso. Un decotto di radici e foglie di ortica bollite nel latte (migliore era quello di capra) per 30 minuti, pare sciogliessero i calcoli biliari.
Le parti utilizzate sono: la pianta intera, colta da metà Marzo a metà settembre dalle 10 di mattina alle 12, con tempo asciutto e soleggiato.
In Fitoterapia, fino a pochi anni fa, si usavano: succo, infuso, decotto, tintura, polvere per curare:
emorragie, anemia, rachitismo, dermatosi, malattie renali quali la renella, reumatismi, coliti, esaurimento psicofisico, allergie, raffreddori da fieno, crampi. Attualmente molti medici fitoterapeuti denunciano (come loro solito) l’uso “scientificamente insostenibile” anche di infusi di ortica, sebbene da loro stessi (e solo dopo le immancabili analisi del sangue ed altre ricerche di tollerabilità ) a qualcuno consigliati, per compensare il deficit immunitario riducendo “l’intossicazione” dell’organismo.
























Diciamo che per uso esterno, se non siamo allergici, ci lasciano abbastanza “liberi” di usarla….
Infatti, l’Ortica risulta molto efficace per cure dei capelli (caduta, capelli grassi, forfora) infezioni bucco-faringee (gargarismi, con decotto filtrato bene) sangue dal naso (applicazione di succo fresco) ed in cucina, come verdura.
Personalmente, ho trovato impareggiabile l’Ortica per farmi tisane ed infusi rimineralizzanti, da Aprile a Maggio, associata con un pizzico di Equiseto seccato, almeno una tazza al giorno prima di pranzo (per una decina di giorni al mese per la durata di un paio di mesi), oppure, una Tintura Madre d’ortica, comprensiva dei suoi stessi Sali (di cui vi spiegherò una prossima volta), per i suddetti benefici di rinforzo energetico e purificatore dell’organismo in toto. Con l’Ortica raccolta e seccata, ne preparo poi delle tisane invernali, in associazione con altre piante quali, ad esempio, Fiori di Sambuco e fiori di Elicriso, per combattere l’insorgere, o il decorso, di raffreddori o delle influenze.



Usi in Cucina : le utilizzazioni di queste foglie saporite e salutari sono parecchie: dalla zuppa di ortica, al risotto verde, alla frittata con cime di ortica, al minestrone, ai ravioli di magro, gnocchi di patate e ortiche (buonissimi !). Senza contare che le cime di ortica si possono far lessare e poi condire a piacere esattamente come gli spinaci, fornendo una squisita verdura nutriente, mentre l’acqua di cottura (una tazza al mattino a digiuno), depura e disintossica l’organismo. Con le foglioline più tenere, tritate finemente, si possono aromatizzare le insalate e le salsine alle erbe. In alcune regioni le foglie di Urtica urens si usano anche come succedaneo del tè.
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PS:
Il dipinto é : "La Domatrice di Capelli" di Marco Manzella
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