domenica 31 gennaio 2010
Il senso dell'olfatto, a lungo sottovalutato negli ultimi secoli, è in realtà estremamente importante per vivere nella natura. Esso influenza profondamente gli stati emotivi e la salute generale nell'individuo. Un esempio banale: percepiamo un profumo di pane appena sfornato o di qualche altro cibo delizioso, e immediatamente ci sentiamo venire l'acquolina in bocca. Nello stesso modo, gli aromi stimolano la secrezione dei succhi gastrici aiutando la digestione e stimolano il sistema nervoso portandolo a rilassarsi per meglio gustare e digerire il pasto, e così via
Le spezie e le erbe aromatiche furono utilizzate fin dall’antichità e svolsero un ruolo determinante per lo sviluppo dei commerci. In passato, erano impiegate a scopo curativo e sacro, inoltre rientravano a buon diritto negli scambi di doni fra sovrani di diversi paesi.
Il termine "spezie" proviene dal latino species, che indicava alimenti come grano, orzo e farina; erano però distinte da questi prodotti della terra, per via del loro aroma tipico, e perciò identificate con il termine aromatica. Dai tempi dei fenici ad Alessandro Magno, all’impero romano, tutti i popoli antichi conoscevano bene le spezie, un prodotto prezioso e molto desiderato, ma anche avvolto da un alone di magia e di mistero. Nel Medioevo, il commercio delle spezie riprese vigore: pepe nero, zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata erano i prodotti più ricercati e diffusi. Nei secoli successivi le rotte commerciali si espansero progressivamente, per opera di spagnoli, portoghesi, olandesi, inglesi e francesi. Nei secoli passati, in Europa le spezie venivano utilizzate soprattutto a scopi medicinale e culinario; in cucina, servivano a coprire il sapore dei cibi non più freschissimi, soprattutto quelli delle carni. Le spezie e le erbe aromatiche, devono il loro caratteristico aroma alla presenza di oli essenziali, composti chimici molto complessi e differenziati fra loro; in generale hanno una buona azione antisettica, tuttavia bisogna tenere presente che le proprietà di queste sostanze vengono fortemente ridotte dalla cottura delle pietanze e sono assolutamente da preferire le confezioni di spezie intere, invece dei formati in polvere, miscelati o derivati da spezie.
Nel prossimo post, una breve nota introduttiva di alcune spezie ed erbe aromatiche, con cenni di alcune caratteristiche salutistiche tradizionali.
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Alloro : Si usa in marinate, zuppe, riso, castagne, dolci, riso, fichi cotti o essiccati, verdure in agrodolce e olive e pesci in conserva. E' digestivo, calmante dei dolori addominali e viscerali, aperitivo e stimolante per l'organismo in genere. Dissolve i gas intestinali, facilita le mestruazioni, provoca la sudorazione in caso di febbre ed è indicato nei casi di bronchite e tonsillite.Anice : Si usa in quantità minime in salse, verdure e insalate, ma soprattutto è indicato per dolci e bevande, sia fredde che calde. Il pane all'anice e le torte all'anice sono un'antica tradizione. Aiuta la digestione e stimola l'appetito, impedisce la formazione di gas durante la digestione, calma i crampi dolorosi allo stomaco e all'intestino e favorisce l'eliminazione dei gas intestinali. Può anche aumentare la secrezione lattea e aiutare le mestruazioni difficili o dolorose, calmare le contrazioni muscolari e alleviare il catarro bronchiale.
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Basilico : Uno degli emblemi più caratteristici della cucina italiana, il basilico trova ottimo impiego nei sughi di pomodoro, pizze, zuppe, insalate, verdure stufate, risotti e salse varie (da non dimenticare il pesto genovese!) Oltre che per cucinare è utilissimo anche in infuso. Combatte le emicranie di origine nervosa e le difficoltà mestruali, è indicato come calmante nei casi di insonnia, nervosismo, angoscia, affaticamento intellettuale, vertigini. E' un buon tonico dei nervi, dello stomaco e del fegato. Stimola la digestione, è diuretico, anti infiammatorio e anti spasmodico, ottimo per alleviare la febbre, l'artrite, la sinusite e i raffreddori.
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Cannella : Viene usata generalmente per la frutta (mele o pere cotte, ma anche prugne, arance, ananas e via dicendo), salse di frutta, dolci (come lo strudel e molti altri dolci della tradizione sassone, compresi i biscotti tedeschi), riso, riso dolce, gelato e panna montata, e persino per aromatizzare tè e bevande. Regolarizza la pressione bassa, è analgesica, espettorante e stimolante, utile in caso di bronchite, mal di testa dovuto a colpi di freddo, influenza, depressione, malaria, tosse, laringite (mal di gola), cattiva digestione, affaticamento, diarrea, singhiozzo, mal di denti.
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Cappero (Capparis) : I capperi sono i boccioli di una pianta, i più famosi e usati sono quelli della bellissima pianta Cappero Capparis, raccolti ancora chiusi e conservati generalmente sotto sale, ma si usano anche altre specie di boccioli con sapore e particolarità diverse. I Capparis hanno sapore amaro-piccante e sono usati da millenni in cucina. Potete provarli nelle salse, nei sughi e in alcune verdure. Producono un effetto stimolante per l'appetito e sono benefici contro i calcoli uretrali.
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Chiodi di garofano : Entrano nella preparazione di molte miscele di spezie e profumatori anche per l'ambiente. In cucina, si usano in salse a base di frutta o di fiori, frutta cotta, in composte, torte e dolci, ma anche in piatti salati come riso e minestre. Usata intera o in polvere, questa spezia è antisettica e antivirale, distrugge i batteri della putrefazione e ne impedisce la formazione, elimina il muco in eccesso e favorisce la digestione, combatte raffreddore, influenza, reumatismi e allevia le doglie delle partorienti. Contiene anche un olio essenziale molto usato in odontoiatria.

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Crescione : Erba semi-acquatica, viene usata cruda in insalate, ripieni e come guarnizione di panini. Ha un gusto deciso e aromatico, è molto ricca di iodio e vitamina C (un abbinamento piuttosto insolito) e quindi favorisce il metabolismo, la salute della tiroide e la protezione contro le infezioni.
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Curcuma : Chiamata anche "zafferanone" per la sua capacità di dare un bel colore giallo alle preparazioni (dovuto al colorante naturale annatto o curcumina che contiene e che viene usato nelle preparazioni alimentari industriali e anche per tingere lana e seta) si usa in piccole quantità per dare un sapore caldo e acidulo a verdure, zuppe e piatti di mezzo, riso, patate e salse agrodolci. La curcuma è usata in medicina naturale come diuretico, astringente, antianemico, purificatore del sangue e stimolante intestinale, previene la formazione delle tossine, aiuta la digestione e protegge fegato e vescica biliare. E' utile per combattere raffreddore, bronchite, diarrea, ritardi mestruali, diabete e obesità, aiuta la digestione e l'assimilazione delle proteine e scioglie persino i calcoli. Riduce la fertilità nelle donne. E' consigliata anche per uso esterno come antibatterico ed emostatico per le ferite, le contusioni, le piccole infezioni e le irritazioni della pelle.
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Dragoncello : Chiamato anche ‘estragone’, è un ingrediente classico della cucina francese e uno dei componenti essenziali del "mazzetto d'erbe" francese (fines herbes). Viene usato nelle insalate, nelle salse, nei ripieni e specialmente per aromatizzare il burro e i formaggi, ma anche nelle macedonie di frutta. E' tonico, diuretico, leggermente lassativo. Combatte i parassiti intestinali e favorisce le mestruazioni.
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Finocchio (semi) : Si usano per la preparazione di zuppe, verdure, pane e formaggi, ma anche per tisane e bibite fredde. Dal punto di vista terapeutico, sono efficaci contro le fermentazioni intestinali, hanno proprietà digestive e diuretiche, sono indicati contro i dolori di stomaco, l'indigestione, l'aereofagia, l'alitosi, la mancanza di appetito, la nausea, la stitichezza, la diarrea e i parassiti intestinali. Inoltre combattono i sintomi dell'influenza, l'asma e la cistite, aiutano l'avvio delle mestruazioni e la produzione di latte. Per applicazione esterna, l'infuso di finocchio calma le irritazioni degli occhi e disinfetta. Anche le foglie del finocchio hanno proprietà digestive e diuretiche, e possono essere usate al posto del finocchietto selvatico, che è molto difficile da reperire sui mercati.
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Ginepro : Le bacche del ginepro vanno schiacciate leggermente per liberare meglio l'aroma in cottura, e servono per aromatizzare molti tipi di arrosti e stufati vegetali, a base di soia, di legumi o altri sostituti della carne. Il ginepro ha proprietà depurative, antireumatiche, antiartritiche, antisettiche e toniche delle funzioni viscerali. In piccola quantità aiuta il fegato, stuzzica l'appetito, facilita la digestione e calma le emicranie, in maggiore quantità eccita le secrezioni e favorisce l'eliminazione delle scorie. Alle persone che sono a contatto con ammalati e in periodo di epidemie si consiglia di masticare qualche bacca di ginepro durante il giorno. Usato esternamente ha proprietà antisettiche e cicatrizzanti; i bagni di ginepro curano artrite e reumatismi.
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Maggiorana : Della stessa famiglia dell'origano, viene usata in sughi, salse, zuppe, piatti a base di patate, pomodori, piselli, fagioli, insalate e formaggi, a cui dà un sapore più ricco rispetto a quello dell'origano. Oltre che in cucina viene usata anche per infusi come aperitivo o calmante e per favorire il sonno. Ha proprietà espettoranti, sedative, battericide, è utile in caso di diarrea, emicrania e dolori mestruali. In dose eccessiva può provocare sonnolenza. Nel’acqua del bagno, la maggiorana è tonica e rivitalizzante.
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Menta : Le foglie di menta di tutte le varietà (e sono davvero tante!) sono usate per salse, insalate, ripieni e polpettine vegetali, in molti piatti di verdure (provatela con piselli, zucchine, pomodori al forno o melanzane) e anche dolci, macedonie di frutta e gelati. Hanno un effetto tonico e digestivo molto efficace, antifermentativo, rinfrescante, sedativo e rilassante, e sono utili anche per alcuni casi di diarrea dovuta a intossicazione intestinale. E' detto che la menta sia particolarmente benefica per la cistifellea. Allevia l'indigestione, il singhiozzo ostinato, la tosse, l'asma e la raucedine, migliora la voce, regolarizza la pressione bassa, migliora l'acutezza mentale e la memoria, e in genere tonifica il sistema nervoso. E' utile contro depressione, isteria, mal di testa, insonnia, febbre, influenza, raffreddore, e per uso esterno anche per i pruriti da punture di insetti. Bisogna evitare però di somministrare menta ai lattanti e ai bambini molto piccoli.
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Mirto : Le foglie di questo arbusto sempreverde mediterraneo, molto caro agli antichi, sono utili per la preparazione di arrosti e stufati, piatti di verdure, riso e zuppe. Si possono usare anche come infuso o sciroppo contro la bronchite e le malattie da raffreddamento.
Noce moscata : Ottima con piatti a base di patate, besciamella, spinaci, biete, verdure al gratin, zuppe, pasta al forno, oppure con panna e formaggio, ma anche nei dolci (pan pepato) e nel caffè di cereali. E' necessario usarla con molta moderazione perché in quantità eccessiva può provocare allucinazioni e gravi danni alla salute. In piccola quantità stimola la digestione, blocca la fermentazione intestinale, cura la diarrea e i dolori addominali e attenua nausea e vomito. E' astringente, sedativa, nervina, stimolante, è di aiuto nell’ insonnia e nell'impotenza sessuale, nelle riniti e nei reumatismi.

Origano : Si usa tradizionalmente con insalate di pomodori, sughi, olive nere, formaggi, insalate miste, patate bollite, zuppe e naturalmente sulla pizza. E' antispasmodico, antinevralgico, antisettico, digestivo, allevia il mal di testa, la tosse, l'asma bronchiale e le otiti.

Pepe nero : Esistono diverse varietà di pepe sul mercato, ma quella più usata e benefica è senz'altro il pepe nero. Pepe nero, bianco e verde derivano tutti dalla stessa pianta, e si ottengono con trattamenti diversi. Si usa un po' dappertutto, nelle verdure, nella pasta al formaggio, nei piatti a base di panna, besciamella o yogurt , pesci e carni. Il pepe stimola la digestione dei grassi, la produzione di saliva e succhi gastrici, tonifica i muscoli e combatte il diabete. Stimolante, espettorante, è utile anche nei casi di indigestione, flatulenza, obesità, eccesso di muco e cattiva circolazione alle estremità.

Peperoncino : Anche il peperoncino piccante può essere di varie qualità, più o meno focoso, per preservarne intatta tutta la Vitamina C sarebbe meglio usarlo a crudo. Può essere aggiunto a qualsiasi pietanza . Se usato nella giusta quantità aiuta la digestione e stimola il metabolismo dei grassi, cura persino le emorroidi. Contiene una grande quantità di vitamina C.

Prezzemolo : Proverbiale per la sua compatibilità con tutti i piatti, il prezzemolo è anche ampiamente usato come decorazione. La salsa verde si prepara con prezzemolo e capperi, ma il prezzemolo si ritrova anche in altre salse e sughi, minestre, verdure ripiene. Si sposa bene con le verdure fritte, con patate bollite o al forno, con verdure alla panna e via dicendo.Ha qualità depurative, sudorifero e utile contro le punture di insetti, è ricco di ferro e clorofilla, favorisce un'azione ricostituente, ma va usato con moderazione perché contiene un olio essenziale leggermente eccitante. E' utile nelle malattie del fegato, nell'itterizia, nei disturbi mestruali e per facilitare la digestione delle proteine

Rosmarino : Tradizionale con piatti a base di ceci o patate, verdure al forno, zuppe, sughi e salse. Fa bene al sistema nervoso, calma la tosse, è digestivo e diuretico, antisettico e antibatterico. Nella sua funzione di erba aromatica, dà tono alle persone affaticate intellettualmente e fisicamente, aiuta la circolazione del sangue, facilita la digestione e la funzione della bile, combatte l'asma, le bronchiti croniche, il mal di testa da colpo di freddo e l'influenza, la ritenzione idrica, la cellulite, i reumatismi e i problemi di fegato. E' consigliabile non eccedere mai sia se si soffre di pressione alta, sia durante la gravidanza, perché stimola le contrazioni uterine e potrebbe provocare un aborto spontaneo. Per uso esterno può essere usato in infusi per sciacqui, gargarismi o lavaggi per la pulizia e la salute della pelle. Il decotto è un ottimo tonico antirughe

Salvia : Si usa tradizionalmente con ceci, piatti ai formaggi, zuppe, minestre e sughi vari. E' famoso l'intingolo di burro e salvia per condire gli gnocchi, la pasta o il riso. Le foglie più grosse possono venire fritte in pastella. E' digestiva, astringente, antispasmodica, anafrodisiaca e calma l'asma, il mal di gola, la nausea e la diarrea persistente. Regolarizza le mestruazioni e ne calma i dolori, combatte lo stress e l'affaticamento mentale e fisico, la perdita dei capelli, i reumatismi, le emorragie, l'eccesso di sudore e di catarro. Utile nelle convalescenze e nei casi di debolezza organica, combatte la spermatorrea, può favorire il concepimento, aumentare la fertilità, regolarizzare il ciclo mestruale e ritardare la menopausa. Strofinata sui denti disinfetta e pulisce denti e bocca.

Sesamo : Può essere usato in quantità medie per aromatizzare pane, torte salate, insalate, dolci, croccanti e in altre ricette. I semi di sesamo contengono molto calcio e fosforo, perciò fanno bene al cervello e alle ossa, inoltre sono indicati per alleviare i dolori mestruali.

Timo (vulgaris o serpillo) : Si usa per zuppe, verdure brasate, arrosti, polpette vegetali, pomodori ripieni e moltissime salse, ma soprattutto è utile per cucinare patate e legumi, di cui aiuta la digestione. Il Timo Vulgaris, ha un profumo vagamente simile a quello del rosmarino. Entrambe le specie sono ottime in usi di cucina. Per entrambi i tipi di Timo, si riconoscono proprietà medicinali: tonico, stimolante, antisettico, depurativo, espettorante, combatte i disturbi intestinali, il catarro, l'influenza, il raffreddore, l'asma, la tosse, la febbre, le allergie respiratorie, lo stress e i disturbi femminili. E' utile anche contro la tosse dei fumatori. Stimola la memoria e le capacità intellettuali, allevia la gastrite e i dolori in genere. Per applicazione esterna l'infuso di timo è benefico per guarire edemi e reumatismi, viene usato anche come ingrediente in emostatici e colluttori. Le sue proprietà antiputrefattive erano già note agli antichi, che usavano tenere delle foglie di timo nelle scorte di cereali per conservarli più a lungo.

Zafferano: E' forse la spezia più costosa, raccolta a mano dagli stemmi di un particolare croco selvatico. E' ottima nei dolci, come il riso dolce e i dolci di latte, ma anche con salse, risotti (come il famoso risotto giallo alla milanese) e zuppe. Ha proprietà antidolorifiche, combatte la febbre, l'insufficienza epatica, le nevralgie, la lombaggine, la diarrea, l'indigestione, l'asma, le palpitazioni e l'anemia. Ha un effetto ringiovanente ed è indicato contro i problemi mestruali e la menopausa, la debolezza generale, la sterilità, l'isteria e la depressione.

Zenzero (o Ginger) : E' un rizoma nodoso che viene usato largamente nella cucina indiana e cinese, sia nella forma fresca che essiccato in polvere. In medicina è usato contro coliche, produzione di gas intestinali e cattiva digestione, controlla il muco in eccesso, cura mal di gola e raucedine, reumatismi, ritardi mestruali e stitichezza, è analgesico e cura il mal di testa. Poiché crea calore, tono ed energia nell'organismo, è particolarmente indicato per gli anziani che desiderano ritrovare le forze. I malati cronici di cuore devono però consumarlo con moderazione.
venerdì 29 gennaio 2010
Ecco un calendario dei tempi balsamici di raccolta di alcune piante. Nel proprio periodo “balsamico” la pianta è al massimo della completezza dei suoi principi costituenti, tali da mantenersi per tutto l’anno, sia seccate che preparate in oleoliti o tinture. Ricordo, che é buona norma raccogliere una sola pianta per volta o comunque tenere ben separate le piante diverse per evitare imprudenti mescolanze. Nel raccogliere le piante, ricordarsi di aver cura di non danneggiare troppo il resto della pianta e l'ambiente circostante, di scegliere gli esemplari migliori, lasciandone intatti sul posto almeno altrettanti sia per non alterare l'equilibrio naturale del luogo sia per poterne ritrovare facilmente negli anni a venire. Fin da piccola mi insegnarono a prestare attenzione alla Natura, che non si deve mai sradicare una pianticella per coglierne solamente i fiori, né privare un arbusto di tutti i suoi rami. Nell'estrarre le radici, operazione distruttiva al massimo grado, si deve sempre aver cura di raccoglierne la quantità minima indispensabile e quando è possibile, eseguire la raccolta su diverse piante prendendo una radice da ciascuna. Ringraziare sempre la pianta donatrice con un offerta.


Il tempo lunare più favorevole, se il clima asciutto e solatio lo permette, è quello che va’ dalla Luna Crescente di primo quarto fino alla successiva fase di Luna Piena.
A seconda delle zone d’Italia, questi tempi balsamici possono variare di settimane, a causa dei sempre più frequenti sbalzi climatici. Personalmente, prendo come riferimento anche la divisione ottonaria del tempo, data da Equinozi, Solstizi e Punti Intermedi, ossia divido l’anno in otto parti, ma la cosa importante è incominciare con un riferimento, poi l’esperienza aiuterà “l’occhio“ a percepire la bellezza e la salute della specie ricercata. L’importante è iniziare. Le Erboristerie di fiducia possono comunque rifornirci là, dove non tutte le varietà sono per noi di facile riconoscimento e raccolta.
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Gennaio: Bergamotto
Febbraio : Abete bianco, Abete rosso, Cipollaccio col fiocco, Cipresso.
Marzo : Asparago, Barba di becco, Borsa di pastore, Bosso, Cappero, Erica carnicina, Faggio, Felce florida, Fumaria, Genziana, Lichene pulmonario, Margheritina, Nocciolo foglie, Olivo, Olmo, Pesco foglie, Pino silvestre, Pioppo, Prugno, Quercia corteccia, Salice rosso, Sanguinello, Serenella, Viola mammola.
Aprile : Acero, Agrifoglio, Alliaria, Betulla, Biancospino, Calendula, Carciofo foglie, Castagno, Centocchio, Crescione, Gramigna rossa, Imperatoria, Lapazio, Larice, Ligustro, Mentastro, Ortica, Primavera, Salice bianco foglie e corteccia, Tamerici, Tarassaco, Tiglio semplice, Valeriana, Viola del pensiero.
Maggio : Acetosa, Acetosella, Aglio orsino, Altea, Arancio amaro, Asperula, Bocca di lupo, Camomilla, Ciliegio, Cineraria, Cinquefoglio, Edera terrestre, Erba roberta, Farfaraccio, Fico, Finocchio marino, Fiordaliso, Malvone, Prezzemolo, Pulmonaria, Rosa canina, Rosa rossa, Rosolaccio, Sambuc fiori, Serenella, Trifoglio fibrino.
Giugno: Agrimonia, Amarena, Bocca di leone, Borragine, Camedrio,
Caprifoglio, Cardo benedetto, Centinodio, Consolida maggiore, Crespino, Dragoncello, Ebbio, Erisimo, Eucalipto, Eupatorio, Fico d'india, Fragola, Giglio bianco bulbo, Ginestrino, Lampone, Ligustro, Malva comune, Malva silvestre, Margherita, Millefoglio, Mirtillo, Mirto, Nepetella, Ortica bianca, Parietaria, Pervinca, Pesco, Pilosella, Pulegio, Risetto, Rosmarino, Ruta, Salvia officinale, Timo Serpillo, Timo vulgare, Verbasco, Veronica, Vulneraria, Iperico.
Luglio: Achillea, Alloro foglie, Arancio dolce, Arnica, Artemisia, Assenzio, Bardana foglie, Basilico, Canapa selvatica, Capelvenere, Cardo mariano, Carota, Centaurea minore, Cetriolo,
Cicoria, Coda cavallina, Corbezzolo foglie, Cumino dei prati, Edera, Elicriso, Meliloto,
Melissa, Menta acquatica, Menta piperita, Mentastro, Mentone, Mugo, Origano, Porcellana, Ribes nero, Ribes rosso, Salvia sclarea, Santolina, Semprevivo, Tiglio semplice, Tiglio doppio, Verbena.
Agosto : Aglio, Anice verde, Caglio, Carrubo, Cipolla, Coriandolo, Finocchiella, Giaggiolo, Girasole, Iride germanica, Lampone, Licopodio, Luppolo, Maggiorana, Melanzana, Mirtillo, Peperoncino, Piantaggine, Polipodio, Prezzemolo, Santoreggia, Sedano, Tormentilla, Uva ursina, Verga d'oro, Vite americana.
Settembre : Aneto, Angelica, Angelica selvatica, Arnica, Barba di becco, Bistorta, Calcatreppolo, Calendula, Canna, canna di palude, Cappero, Cardo dei lanaioli, Cariofillata,
Castagno d'india, Cedrina, Cicoria, Cinquefoglio, Giglio bianco bulbo, Ginepro rosso frutti,
Ortica, Pungitopo, Quercia foglie, Rosa canina, Rovo frutti, Tamerici, Tarassaco, Valeriana, Zucca.
Ottobre : Acetosa, Ailanto, Asfodelo radice, Asparago, Bardana radice, Borsa di pastore, Carota,
Consolida maggiore, Felce maschio, Genziana, Ginepro bacche, Limone, Lingua di cane, Liquirizia, Malva silvestre, Ninfea, Pioppo, Rabarbaro alpino, Sedano montano, Sigillo di Salomone, Sorbo frutti.
Novembre : Agrifoglio, Alloro, Felce florida, Finocchio, Frangola, Mestolaccia, Nespolo, Olmo.
Dicembre : Arancio amaro, Arancio dolce.
giovedì 28 gennaio 2010
Se si impara a mangiare nel modo giusto, dando più spazio a frutta, verdura, cereali e pesce, riducendo i grassi di origine animale, i vantaggi non sono pochi. I nutrizionisti di oggi propongono quello che era la norma per la tavola di un antico etrusco - o romano- popolari. Certo, allora non c’erano cibi transgenici, pesticidi, alterazioni elettro-chimiche, conservanti tossici, e la genuinità del cibo era garanzia usuale. Dai cereali integrali alla verdura, ai legumi e alle uova, alla carne usata con moderazione, così come il latte e i suoi derivati, avremmo trovato il commensale arcaico seduto su un semplice sgabello, o intorno ad una tavola comune, nutrirsi in maniera sana, equilibrata e condita da una vena d’amore e da un pizzico di allegria.
Dalla storia della cucina della nostra civiltà, ci sono rimasti testi importanti, come quelli contenuti nei libri di Plinio il Vecchio, Antimo (medico greco alla corte dell’imperatore romano d'Oriente Zenone di Bisanzio, nel 481), ma la maggior parte degli autori antichi, pur con passione, hanno scritto per lo più su idee pratiche alla ‘moda’, dentro le maglie di un potere concentrato a soddisfare più i gusti di originalità di una parte sociale dominante, che altro. In fondo, tutti gli autori migliori che si sono occupati del cibo e della salute, hanno da sempre consigliato semplicità -pur nella varietà- e moderatezza.
La crescita occidentale della varietà alimentare e la complessità della preparazione dei cibi, impongono l'esigenza di mettere ordine nel menù. L'amore per la buona tavola non può e non deve essere gozzoviglia disordinata ma misura, attenzione alla qualità delle portate, rapporto corretto tra quello che si mangia e quello che si beve.

Il titolo "L'Arte del Mangiare" é certo una battuta esagerata per il mio modo di mangiare, che é molto semplice e a periodi, anche "ordinato" dalle Lune, ma questo magari, lo spiegherò in seguito, per ora,
fra le ricette che mi piace mangiare d’Inverno ci sono:
Un piatto unico di carote:
Per due persone: un Kg di carote - 4 uova del contadino, scelte fra quelle più grandi- 2 tazze di farina di frumento 00 o farina integrale possibilmente biologica - pepe nero o peperoncino triturato, a scelta - olio di girasole spremuto a freddo biologico- sale integrale o marino, da aggiungere solo alla fine.
Preparazione : Sbollentate le carote, scelte tra quelle più grosse e dure. Levatele dal fuoco a metà cottura, e lasciatele scolare bene: tagliatele poi per il lungo (o se volete per tondo), ricavandone delle fettine lunghe come lingue. Preparate una pastella con uova, farina e “pizzico”, lasciandola poi riposare per 20 minuti. Scaldate l'olio, tuffate le linguette di carota nella pastella che deve essere piuttosto solida e mettetele a friggere nell'olio, a fuoco dolce. Ritiratele quando saranno croccanti, e fate scolare l'olio in eccesso, salate al momento di servire, la pietanza ben calda.

Crostini di castagne
Prendere castagne fresche sbucciate e cuocerle in abbondante acqua con sale e finocchio selvatico. Dopo la bollitura prolungata, si tolga la seconda pellicina e si pestino bene nel mortaio. Si rimetta la purea di castagne in un brodo di verdure, aggiungendo ancora finocchio e portare il tutto ad ebollizione. Versare il composto ottenuto sopra a fette di pane arrostito, salando a piacere.
Pasta e cavolfiore:
Togliere le foglie esterne, quelle più dure (da fare poi a parte come contorno in un'altra ricetta)
al cavolo cosiddetto “dalla palla”, farlo a fette e poi lessarlo. Preparare una padella con dell’olio bollente e soffriggere del porro o dell’aglio, sfumandolo appena con del vino bianco.
Terminata questa preparazione, si aggiunge un pochino di acqua calda e si aspetta che il cavolo si “spappoli” un poco di più. Nel frattempo si cuoce la pasta, corta possibilmente, e la si scola poi nel sugo di cavolfiore, mantecando ancora un poco sul fuoco. Spegnere, aggiungere sale e a piacere pepe o peperoncino- poco parmigiano o grana o pecorino grattugiati e coriandolo (per chi l’aggrada).
PS:
Per lessare qualunque verdura uso un cestello e lo metto in una qualsiasi pentola coperta, così da mantenere il più possibile alcune qualità che con la bollitura in acqua andrebbero perse. Lesso sempre il cavolfiore con le foglie, dopo averle tagliate e pareggiate “rasando” la parte più alta e più dura della costola. Con le foglie tolte al cavolo lessato, ci faccio un contorno rosolandole in un soffritto (appena) di olio e aglio e peperoncino, e sono buonissime.
La raccolta delle piante va’ effettuata in luoghi lontani da forme di inquinamento e nel periodo balsamico della pianta. A questo proposito è bene precisare che:
Il momento della raccolta deve coincidere con giornate limpide e asciutte, quindi distante dalle prime ore umide della giornata o dopo il tramonto del sole. A seconda della durata dei principi attivi che si richiede alla pianta seccata, sarebbe meglio raccogliere durante il periodo che va dalla fase lunare crescente Primo Quarto fino due giorni prima della fase di Luna Piena.
Le gemme - vanno raccolte all’inizio della primavera.
Le foglie - vanno raccolte in primavera, o poco dopo, al loro completo sviluppo.
La corteccia - in primavera nel momento che i rami sono pieni di linfa.
I fiori - quando non sono ancora completamente sbocciati
I frutti -a completa maturazione
I semi – appena prima che la pianta li lasci cadere
Le radici - quando la pianta è in assoluto riposo.
Dopo di che, se non si passa subito a trasformarle fresche in preparati, per seccarle si seguono le seguenti fasi:
Essiccamento - da fare nel più breve tempo dalla raccolta, in genere entro le prime 48 ore, altrimenti le proprietà della pianta si deteriorano.
Immagazzinamento - da attrezzare in un locale ventilato a riparo da umidità, luce diretta, insetti infestanti e roditori. Da preferire sacchetti di carta, di cotone o barattoli di vetro
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lunedì 25 gennaio 2010
Fra le prime preparazioni di erbe e fiori, generalmente per uso esterno, e solo raramente per uso interno, sono gli oleoliti. Con l’oleolito, si lasciano sciogliere i principi delle erbe nell’olio per ‘infusione’, a “caldo” oppure a “freddo”. Le dosi che troveremo consigliate su molti testi, riportano da gr. 250 a 500 gr circa di erbe secca o fresca, in 750- 900 ml circa di olio. L’esperienza consiglia soprattutto per gli oleoliti a freddo, di riempire un contenitore di vetro con tappo, (piccolo o grande a seconda delle esigenze personali d’uso di un oleolito finale), in 5 parti, la prima parte si riempie di erbe, poi si aggiunge fino alla quarta parte olio di oliva extravergine di almeno un anno dal raccolto, l’ultima parte si lascia vuota. Questa parte vuota, servirà per agitare le piante durante il loro periodo di infusione.
Oleoliti a freddo
Si producono con un procedimento molto lento.
Occorre lasciare il vaso con le erbe sminuzzate e l'olio a riposare per molte settimane alla luce del sole. La luce del sole induce la pianta a rilasciare i principi attivi nell'olio.
E' il metodo ideale di infusione in olio per materiale di pianta fresca e per le parti più delicate come i fiori. (Ad esempio, l'erba di San Giovanni (iperico), la calendula ed il meliloto ).
L'olio d'oliva é particolarmente adatto per gli oleoliti a freddo e raramente irrancidisce.
L’intensità della luce del sole e la durata della macerazione influenzano la concentrazione dei
principi attivi. Per un'azione più decisa, aggiungete all'oleolito appena estratto una nuova quantità di erbe.
1. Mettere l'erba in un vaso di vetro trasparente e versare l'olio fino a coprirla del tutto.
2. chiudere il vaso e scuoterlo bene, una volta al giorno, possibilmente. Porlo in un luogo soleggiato per 2-6 settimane.
3. versare olio e miscela in un filtro di cotone, colare e spremere anche l'erba.
4. versare l'oleolito in bottiglie di vetro scuro, etichettare e chiudere.
La durata della maggiore attività è generalmente da sei mesi ad un anno

(Gli oleoliti hanno attività medicinale e possono provocare effetti indesiderati a dosi o prescrizioni sbagliate)
Oleoliti a caldo
Le erbe aromatiche come, ad esempio, zenzero, pepe e peperoncino, ad esempio, danno "oleoliti a caldo" efficaci per dolori reumatici o artritici migliorando il flusso sanguigno locale e rilassano la muscolatura. Altri oleoliti a caldo, preparati con foglie di erbe come la Consolida, aiutano la guarigione delle ferite. L'oleolita di Tasso barbasso si usa per le otiti e le otalgie.
1. mettete a scaldare a bagnomaria l'erba sminuzzata e l'olio e fare bollire piano da 1 a 3 ore, a secondo della pianta.
2. togliere dal fuoco e lasciare raffreddare
3. rovesciare l'olio attraverso un sacchetto di cotone in un imbuto, spremendo lentamente ma energicamente le erbe, per far fuoriuscire tutto il liquido
4. versare l'oleolita in bottiglie sterili di vetro scuro, tappate ermeticamente ed etichettate. Per le quantità e le dosi, generalmente, come scritto sopra, si usano dai 250 gr ai 500 gr di erba fresca o secca in circa 750 - 900 ml circa di olio .

domenica 24 gennaio 2010

Stanotte
Anche l' umida Luna sorride
mirando
ai verdi germogli
che, di nuovo,
stanno nascendo ...

L' intento di questo blog non vuol essere un' operazione medico-curativa, né di volersi in alcun modo sostituirsi a pratiche mediche professionali; l' intento è semplicemente di tipo culturale, e di recupero delle nostre tradizioni popolari.
Percorrendo la storia degli Erbari, si capisce come il derivato fitoterapico sia il frutto di intuizioni, di studio, di ricerca e di attività proiettate alla scoperta dell’optimum curativo, che non può essere considerato affatto il risultato di operazioni astratte, anche se, talvolta, il contesto in cui vengono formulate alcune ricette dei ‘semplici’, potrebbe indurci a pensarlo.
Questi appunti sull’uso delle erbe, raccolti ed esperimentati da me e da altre persone nel tempo, potrebbero essere una traccia…Una traccia, per ricominciare ad informarci di come siamo fatti noi stessi e di come alcune sostanze naturali ci possono aiutare, nutrire e rifocillare ancora, in un territorio sempre più urbanizzato e profondamente impoverito.
Strada facendo, racconterò esempi di rimedi, ricette di cucina, cronache antiche, usi e leggende italiane; segnalerò alcuni link per incoraggiare lo studio di anatomia e fisiologia del corpo umano, molte immagini delle piante spontanee reperibili nel web, ma anche link d’informazione circa
“l’arte del governo terrestre”, per ricordarci come soprattutto la politica e l’economia, se mal comprese e usate, ci aiutano sulla via della tristezza e del malanno.
Perdonate errori di grammatica e di organizzazione degli argomenti, non sono scrittrice e non me la cavo per niente bene con i computer. Per chi avesse dei dubbi o ulteriori curiosità sui temi trattati, o volesse intervenire per scambiare informazioni, il blog è aperto, io sono Himma, abito ancora (per poco credo) in una situazione naturale e selvatica, e sono rintracciabile alla email: rimaio@tiscali.it
Salute a tutti !