lunedì 23 maggio 2011

Siamo nel tempo migliore per iniziare a preparare speciali conserve di erbe che serviranno durante il resto dell’anno per condire soffritti, sughi, minestre e intingoli vari. I verdi aromi, era il nome con cui li chiamava mia nonna, la quale non si era mai fidata del contenuto del “dado da brodo” (1) che vendevano, (la carne, quando voleva cucinarne un brodo, eventualmente, l'aggiungeva lei fresca) e diceva che la sua "formula" di sapori era di gran lunga migliore. La sua ricetta classica  era questa:

500 gr. di cipolle
500 gr. di carote
500 gr. di sedano
500 gr. di sale fino
100 gr. di prezzemolo
100 gr. di basilico
50 gr.di aglio
50 gr. di rosmarino


Si tritano tutte le erbe insieme con una mezzaluna e su un ampio tagliere di legno.
Si mette poi il trito a scolare qualche ora in un colino, per eliminare l'eventuale acqua presente nelle verdure.
Poi, invasare in contenitori di vetro (da preferire quelli più piccoli) e conservare, anche fuori frigo, al buio e al fresco.
Oppure,
per chi non sopportasse il sale,
mettere il trito d'erbenei vasetti, pressarle bene e aggiungere olio extravergine.di oliva.



Spesso, in questo tipo di preparazione, preferisco sostituire ai 500 gr di sedano, 250 gr di Maggiorana Origanum majorana L, meglio conosciuta come Persia, e 250 gr. di Timo (Timus vulgaris oppure Timo serpillo), ma si possono usare tutte le erbe che preferiamo, secondo il gusto che vogliamo dare alle nostre pietanze.
Ad esempio, una ricetta che faccio spesso è questa:
100 gr. di rucola
50 gr. di basilico
1 o 2 pizzichi di polvere di alga spirulina
un pizzico di sale rosa
una manciata di:
noci, mandorle, pinoli, semi di zucca
frullo elettricamente il tutto e invaso con olio extravergine di oliva. Lo uso durante la settimana così a crudo sul pane, come condimento sul riso o nelle insalate più varie.
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(1) e, secondo me, aveva ragione !.


La scoperta del dado da brodo risale ai primi anni dell'Ottocento, quando il farmacista francese Antoine-Auguste Parmentier (1737-1813), su richiesta dell'esercito francese, propose patate ed estratti di carne per sfamare i soldati impegnati contro la reintroduzione della monarchia in alcuni stati europei. La sua idea, in parte respinta, fu ripresa da Justus von Liebig (1803-1872) che, considerato l'inventore del dado da brodo, si limitò, in realtà, ad applicare su scala industriale l'idea di Parmentier. La ricetta originale prevedeva l'impiego di brodo, ottenuto con carne di bue e sale, ingrediente fondamentale per la sua conservazione. Per produrre 1 kg di estratto erano necessari ben 30 kg di carne.  A parte le tossine presenti nelle carni animali allevate  e la nocività accertata del glutammato con cui é conservato, non ci vuole poi molto a prepararsi da se un "dado vegetale " , no ? 
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mercoledì 18 maggio 2011

Nella mia esperienza di raccoglitrice in alcuni anni non bastava il raccolto di piante attive per fini medicinali. Fu allora che mi interessai di come funzionasse la diluizione omeopatica e, devo dire, che la sperimentai e l’applicai con discreto successo, oltre che ai preparati erboristici, anche ai farmaci allopatici che si usavano in famiglia, specialmente per bambini e anziani. La dinamizzazione o potentizzazione è un procedimento con cui si riesce a far emergere nuove proprietà da una sostanza medicamentosa, diluendola e sottoponendola ad una serie di scuotimenti (succussioni). Fu proprio Hahnemann, lo scopritore dell’Omeopatia, a chiamare questo scuotere la sostanza "dinamizzazione" e scrisse in proposito: "le dinamizzazioni omeopatiche, sono realmente in grado di risvegliare nelle sostanze naturali delle proprietà medicamentose che restano celate fintanto che esse sono nello stato grezzo". Il processo di dinamizzazione può essere usato con sostanze prese da tutti i regni della natura. Le sostanze solide vengono raschiate o triturate mescolandole con una certa quantità di lattosio come diluente inerte; quelle liquide vengono diluite utilizzando acqua o alcool. La soluzione ottenuta viene poi scossa vigorosamente al fine di liberare l'energia dinamica racchiusa nei suoi atomi. Per farsi una immagine di ciò che avviene durante la dinamizzazione, possiamo immaginarci una cascata; vi noteremo una sottile dispersione e nebulizzazione. Per brevi momenti l'acqua sembra liberarsi dalla forza di gravità, le sue goccioline si mescolano infatti all'aria finché non tornano a cadere. Ecco, si, nel processo della dinamizzazione, abbiamo una situazione simile a quella della cascata. Ogni particella della sostanza o della diluizione da trattare, viene in intimo contatto con ogni parte della sostanza diluente, creando così una situazione finemente energetica, che mette in evidenza, passaggio dopo passaggio, aspetti celati della sostanza utilizzata. 
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sabato 14 maggio 2011




Preziosi son tutti i semi in quanto in essi è racchiusa la magia di una nuova pianta. Per la nostra alimentazione, specialmente per chi vuole eliminare latticini e carni, sono una vera ricchezza e si possono utilizzare anche in caso di diabete, gotta, ipercolesterolemia, ipertensione, celiachia e sovrappeso, non ci sono controindicazioni, tranne quella di consumarne piccole quantità al giorno, possibilmente di qualità diverse (come del resto è consigliabile per tutti i semi oleaginosi) per non provocarsi squilibri. In pratica, essi vanno considerati degli integratori dietetici, alla stregua di certi preparati farmaceutici che oggi sono molto di moda. Il vantaggio è che costano meno e spesso sono anche molto stuzzicanti. C’è poi da tener presente che i semi germogliano facilmente e possono quindi essere utilizzati anche sotto questa forma, molto più digeribile e rinfrescante. I semi oleaginosi: devono essere consumati entro l’anno di produzione e conservati in luoghi freschi, asciutti e al riparo dalla luce, poiché i grassi presenti si alterano facilmente formando perossidi e radicali liberi sfavorevoli per la salute, e andrebbero soprattutto scelti i semi provenienti da coltivazioni biologiche. I semi sono da sempre utilizzati per arricchire la cucina mediterannea, anche se adesso preferisco appuntare alcune delle loro incredibili proprietà:




Semi oleosi di girasole. Sono una buona sorgente di vitamine B1, B2, E, D, magnesio (minerale antistress), ferro e contengono numerosi oligoelementi come cobalto, manganese, zinco e rame. Possiedono inoltre delle proteine più facilmente utilizzabili di quelle della soia e un’elevata concentrazione di acido linoleico, uno dei precursori degli acidi grassi essenziali. C’è poi da aggiungere la presenza di fenoli, principi attivi a cui sono state riconosciute proprietà preventive nei confronti delle malattie degenerative e in particolare di tumori e arteriosclerosi.
Semi oleosi di zucca. Conosciuti nella tradizione popolare per le loro proprietà vermifughe, contengono cucurbitina, sostanza che favorisce il distacco dei parassiti dalle pareti intestinali e sembra avere un interessante effetto preventivo nei confronti delle malattie della prostata, tumori compresi. La presenza di magnesio, vitamina E, selenio e acido linoleico contribuiscono a migliorare il tono muscolare della vescica. Il risultato del loro uso costante è quindi la prevenzione di tutti i disturbi causati dall’ingrossamento prostatico che colpiscono gli uomini con il passare degli anni.
Più poveri di acidi grassi polinsaturi dei semi di girasole, hanno una maggiore concentrazione di proteine e un’analoga composizione di minerali e vitamine. La dose preventiva e/o curativa suggerita è di due tre cucchiai al giorno.
Semi oleosi di sesamo. Diffusi come aromatizzanti nella cucina meridionale, in particolare siciliana, costituiscono la base di molte preparazioni orientali. In Oriente li considerano stimolanti e ricostituenti del sistema nervoso, utili nelle convalescenze e nei periodi di superlavoro mentale. Tra i principi nutritivi presenti è da segnalare la particolare ricchezza di minerali come magnesio, silicio, fosforo e ferro. Ne bastano da mezzo a un cucchiaino al giorno..
Semi oleosi di lino: Da sempre usati nella medicina popolare per il loro potere lassativo ed emolliente, i semi di lino non possiedono qualità culinarie apprezzabili. Sono infatti quasi insapori. Tuttavia hanno interessanti proprietà curative. Oltre ai principi nutritivi già menzionati per gli altri semi (da ricordare, in particolare, l’elevatissimo contenuto di acidi grassi polinsaturi) possiedono mucillagini che li rendono raccomandabili come coadiuvanti nella prevenzione della stipsi. Ne basta un cucchiaio al mattino, a digiuno, da accompagnare con almeno 1/4 di litro di acqua, tisane o succhi di frutta. Lo stesso dosaggio può aiutare anche chi soffre di bruciori di stomaco. Per uso esterno,si utilizzano sotto forma di cataplasma in caso di catarro bronchiale. Un dosaggio alimentare elevato e prolungato nel tempo è controindicato.
Semi Oleosi: Noci.Tradizionalmente diffuse nell’alimentazione mediterranea, ricche di minerali e grassi polinsaturi di eccellente qualità, ma soprattutto ricchissime di quelli essenziali sia omega-3 (addirittura più del 9%) che omega-6 (33%), che nell’organismo producono le frazioni omega-3 EPA e DHA, quelle veramente importanti, presenti allo stato puro solo nel fegato e grasso dei pesci. Molto utile nelle diverse patologie cardiovascolari. Un consumo ottimale è di 2-3 noci al giorno.
Semi Oleosi: Mandorle.Contengono il 12% di acido linoleico, grasso essenziale omega-6, il 32% di acido oleico e notevoli quantità di vitamina E, rame e manganese.
Semi Oleosi: Nocciole.Contengono quasi l’8% di acido linoleico omega-6 e il 45% di acido oleico e molta vitamina E, rame e manganese.
Semi Oleosi: Pistacchi.contengono notevoli quantità di vitamina B6 e rame.
Semi Oleosi: Arachidi.In realtà è un legume, ma sempre seme oleoso: contiene acido linoleico al 15%, oleico al 24%, vitamina E, B3 (niacina), manganese.
Semi oleosi: Canapa.Tra i semi più ricchi e preziosi per l'organismo umano ci sono i semi di canapa. Un seme di canapa contiene il 60% di Omega 6, il 25% di Omega 3 e il 4% di Acido gamma Linoleico (GLA) molto utili per combattere la depressione.
E..il Lupino : Come tutti i legumi, i lupini hanno un buon potere energetico, sono un ottima fonte di ferro, potassio e vitamina B1 (vitamina che favorisce la trasformazione dei carboidrati in ENERGIA. Il principio attivo contenuto in questa leguminosa è la lupanina è un alcaloide, ossia una sostanza organica dotata di proprietà medicamentose. Notevole il contenuto proteico dei lupini: circa il 43%, quindi dello stesso ordine di grandezza di quello della carne rossa. Qualcuno dirà: “si tratta di proteine vegetali, quindi incomplete!”. Niente affatto, in  realtà il contenuto degli aminoacidi delle proteine del lupino è ottimale, presentando un picco di arginina, un aminoacido semi-essenziale indicato nei casi di astenia e debolezza muscolare. Inoltre l’arginina interviene nel processo di spermatogenesi. Al pari delle altre leguminose, i lupini contengono un’ottima quantità di fibra, addirittura superiore a quella contenuta nella soia.


Essendo vegetariana sono golosa di  lupini a merenda o dopo cena e uso sempre una piccola miscela mista di vari semi tutti i giorni, generalmente aggiunti nelle insalate o come pasto fuori casa, e mi ci trovo molto bene :-)!

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