mercoledì 18 maggio 2011

Nella mia esperienza di raccoglitrice in alcuni anni non bastava il raccolto di piante attive per fini medicinali. Fu allora che mi interessai di come funzionasse la diluizione omeopatica e, devo dire, che la sperimentai e l’applicai con discreto successo, oltre che ai preparati erboristici, anche ai farmaci allopatici che si usavano in famiglia, specialmente per bambini e anziani. La dinamizzazione o potentizzazione è un procedimento con cui si riesce a far emergere nuove proprietà da una sostanza medicamentosa, diluendola e sottoponendola ad una serie di scuotimenti (succussioni). Fu proprio Hahnemann, lo scopritore dell’Omeopatia, a chiamare questo scuotere la sostanza "dinamizzazione" e scrisse in proposito: "le dinamizzazioni omeopatiche, sono realmente in grado di risvegliare nelle sostanze naturali delle proprietà medicamentose che restano celate fintanto che esse sono nello stato grezzo". Il processo di dinamizzazione può essere usato con sostanze prese da tutti i regni della natura. Le sostanze solide vengono raschiate o triturate mescolandole con una certa quantità di lattosio come diluente inerte; quelle liquide vengono diluite utilizzando acqua o alcool. La soluzione ottenuta viene poi scossa vigorosamente al fine di liberare l'energia dinamica racchiusa nei suoi atomi. Per farsi una immagine di ciò che avviene durante la dinamizzazione, possiamo immaginarci una cascata; vi noteremo una sottile dispersione e nebulizzazione. Per brevi momenti l'acqua sembra liberarsi dalla forza di gravità, le sue goccioline si mescolano infatti all'aria finché non tornano a cadere. Ecco, si, nel processo della dinamizzazione, abbiamo una situazione simile a quella della cascata. Ogni particella della sostanza o della diluizione da trattare, viene in intimo contatto con ogni parte della sostanza diluente, creando così una situazione finemente energetica, che mette in evidenza, passaggio dopo passaggio, aspetti celati della sostanza utilizzata. 
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