sabato 10 aprile 2010
Sul travasamento del vino i contadini si attengono non solo alla regola della Luna calante ma, come per il taglio degli alberi, aspettano l'inverno. Il travaso del vino tende a liberare il liquore dalla feccia, vale a dire dal sedimento, e questo si ottiene durante la stagione fredda. Infatti, quando con la primavera l'aria a diventar tiepida, anche i vini cominciano a bollire ed i sedimenti muovendosi si mescolano col vino puro. Questo fenomeno si verifica principalmente durante l'estate. Ecco la necessità di travasarli durante la stagione fredda. Altra opinione del volgo è che il vino fatto in due lune, cioè tra la fine di una lunazione ed il principio della seguente, non si rischiara. Si vorrebbe spiegare il fenomeno con la mancanza del calore lunare durante questa fase: colla fermentazione della vinaccia si separano le fecce dal liquore, e nell'interlunio, cessando l'aiuto del calore lunare, la fermentazione sarà più languida, la separazione meno perfetta, il vino verrà poco chiaro, meno spiritoso e quindi più soggetto a guastarsi durante l'estate.




Anche per il travasamento dei vini giova richiamare l'attenzione dei contadini, poiché il calore lunare, così debolissimo, non ha alcuna influenza nella fermentazione. E' noto che l'inacidire del vino è dovuto unicamente a microrganismi nocivi, mentre altri, innocui, favoriscono invece il processo di trasformazione: il Saccharomyces ellipsoideus, dopo che l'uva è stata pigiata inizia la fermentazione, per cui la parte zuccherina dell'uva (glucosio) viene trasformata in alcool. E' questo il processo mediante il quale il mosto si trasforma in vino. Contemporaneamente appare anche un microrganismo nocivo: il Micoderma aceti, il quale non potendo vivere senz'aria (poiché l'anidride carbonica sviluppatasi durante la fermentazione gli toglie il respiro) si rifugia nelle vinacce esposte all'aria, nell’attesa che termini la fermentazione, per iniziare la sua opera deleteria. Questa consiste nel trasformare l'alcool in acqua ed acido acetico non appena, col ritorno della primavera, la temperatura si rende più favorevole. Ad evitare quest’inconveniente, per cui il vino acquista un sapore acido, è prudente rimescolare tutto, immergendo cioè le vinacce nel mosto e mantenendo sempre pieni i recipienti. (Da " LA LUNA " di Alfonso Fresa -Casa Editrice Ulrico Hoepli - Milano, 1933).


Recenti studi hanno dato ragione ai contadini, infatti, sembra che la Luna influenzi particolarmente la vita dei microrganismi, specialmente la loro forza riproduttiva. Per saperne di più sugli ultimi studi sulle influenze della Luna sull’agricoltura, sul clima ma anche sulla salute e sull’umore vi segnalo l’ottima ricerca del Dott. Angelico Brugnoli, docente d’Idrologia e Bioclimatologia dell’Università degli Studi di Milano, tra cui il suo libro : Tutta colpa della Luna”. Edizioni RED:

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PS: L'ultima immagine é una Brocca cilindrica in rame forgiato e stagnato a becco con maniglia laterale per travasare il vino. EPOCA: 1870

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