giovedì 4 agosto 2011

Verso la metà di Luglio sono andata nei campi abbandonati vicino casa per raccogliere le “fusaie” come sono chiamati nel Lazio i lupini. Erano piante “ricacciaticce” ossia perenni, che rinascono ogni anno e che erano state piantate dai contadini circa vent’anni fa per arricchire di azoto i terreni con il sovescio (1).. La giornata era assolata e ventosa e le piante al passaggio e al tocco spargevano nell’aria incantate cadenze.(2)





Riempiti i cesti sono tornata a casa e li ho “sgranati” comodamente mettendo i baccelli in una vecchia fodera di cuscino che ho poi calpestato, quindi, togliendo i baccelli svuotati, ho avuto nel cesto la visione soddisfatta di tanti semi rosati di fusaie-lupini : -).


-Per me i lupini sono un ricordo d’infanzia di quando piccolissima vedevo le nonne affaccendarsi per renderli commestibili; al tempo abitavamo al mare, ed il mare era il luogo dove si tenevano a bagno per circa due settimane fra gli scogli i lupini sgusciati. Oggi che vivo in collina li preparo in altro modo, ma proverò ad andar con ordine :

Cosa sono i Lupini ?



I lupini sono leguminose da granella della specie : Lupinus,
ce ne sono, come ho letto sul web, circa 300 specie. di cui i più conosciuti e usati sono: Lupino bianco Lupinus albus L./ Lupino blu Lupinus angustifolius L/ Lupino giallo Lupinus luteus L.
L’ Origine: Bacino del Mediterraneo, Medio oriente, America del Nord e del Sud.
-Il lupino possiede una notevole adattabilità agli ambienti più ingrati, acidi e magri dove ogni altra leguminosa fallisce, ha il potere di migliorare la fertilità del terreno e la capacità di produrre un seme ricchissimo di proteine (migliori della soia).
-Il nome scientifico “Lupinus” deriva dal latino: Lupinus Albus (forse col significato di lupo, dovuto ai fiori tubulari bianchi (?), oppure derivato dal nome greco: “Lype”,che vuol dire aroma o odore amaro collegato al sapore dei semi della pianta non de-amarizzata, quindi non ancora resi commestibile per uomini e animali.


Fin dal 4000 a.C. si hanno notizie di ritrovamenti dei semi nelle tombe dei faraoni egiziani e Plinio osservò, fra l’altro, che, le foglie di queste piante hanno la proprietà di seguire il corso del sole spostandosi lentamente sul proprio asse, tanto da costituire una specie di "orologio" vegetale. Nell'antica Roma i semi di lupino si vendevano per le strade ed erano anche oggetto di distribuzione gratuita da parte dei condottieri nel giorno del trionfo..


- I lupini sono molto ricchi di Minerali, Vitamine, Aminoacidi, sostanze azotate e proteine, tali da essere presi in seria considerazione dalle industrie alimentari e farmaceutiche (per antiglicemici e ipocolesterolizzanti). Se ne sconsiglia l’uso a malati renali e l’eccessiva ingestione a tutti gli altri in un pasto solo. (Cercate su internet alla voce “proprietà del lupino” e ne saprete sicuramente di più )

 

-Preparazione: un raccolto di lupini secchi, anche se è bene rinnovarli ogni anno, dura in genere 2 anni circa se conservati al buio e all’asciutto. Quando si decide di prepararli è bene sapere che triplicano il peso iniziale e spesso anche il loro volume e non sono de-amarizzati (cioè pronti, commestibili, digeribili) prima di 5-7 giorni circa. In casa si possono fare facilmente dopo averli raccolti in Luglio o comprati secchi selezionati biologici presso un consorzio agrario (ci sono in vendita lupini grandi e selezionati, li assaggiai, ma secondo me son buoni quanto quelli inselvatichiti). Nella preparazione sia prima che dopo la cottura e la salatura, non c’è un tempo preciso, se non il cambio obbligatorio due volte al giorno dell’acqua, pratica da osservare sempre anche per la conservazione casalinga.

-Ci saranno sicuramente modi migliori di prepararli, nell’attesa di scoprire nuove ricette io faccio così :  ne metto gr. 400 a mollo in serata


-ho cambiato l’acqua dopo 4 ore (erano cresciuti già di un poco) e sono andata a dormire. Il giorno dopo ho ricambiato acqua e sono uscita, la sera e la mattina seguente pur cambiando acqua avevano raggiunto il massimo della loro grandezza e un peso di circa Kg. 1.200. Il loro sapore era abbastanza meno amaro, ma si sentiva un retrogusto che dopo la fase di cottura sparisce. (Con tutta l’acqua dei vari ammolli ci annaffio sempre le piante).

 - Passate le 48 ore circa (con i lupini comprati ai consorzi bastano ammolli da 4 a 24 ore, controllare che non crescono più, magari segnando i livelli sul vaso di vetro con un pennarello migliore del mio : -) e che siano decisamente meno amari) li ho messi in una pentola a bollire una mezz’oretta lasciandoli poi freddare. Durante e dopo la bollitura c’è un forte odore, quasi di formaggio… magari è l’alcaloide lupanina che se ne va dai lupini ? non lo so, ma in casa mia da piccola sentivo le nonne dire che dalla raffreddatura in poi si potevano già mangiare. In casa mia si usava mettere i lupini anche nel minestrone come legume, ma a me piacevano dopo qualche giorno ancora, appena salati. L’acqua di cottura si conserva per una settimana in frigo e si usa per pulire le piaghe infettate e per eczemi sul cuoio capelluto.


- in pentola a bollire per circa mezz’ora. Spegnere e lasciare raffreddare.
-cambiare acqua ogni giorno, almeno due volte al giorno, finché dal terzo-quinto giorno in poi si aggiunge il sale marino fino e dopo qualche ora di assorbimento sale sono pronti da usare.


-Per conservarli basta cambiare acqua ogni giorno ed eventualmente ri-salare.

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1) Come in pratica tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose (Fabacee) anche il lupino è considerato una coltura miglioratrice in grado cioè, grazie alla simbiosi con i batteri del genere Rhizobium, di trasformare l’azoto gassoso presente in atmosfera in forme assimilabili dalle piante e per questa caratteristica viene impiegato anche come coltura da sovescio.
I lupini macinati secchi sono anche un ottimo concime naturale per le piante Il suo impiego risulta ideale per limoni, aranci e gli agrumi in genere e per le piante acidofile come azalee, camelie, gardenie, ortensie e rododendri.
Le dosi consigliate sono di 80-100 grammi per metro quadrato e 8-10gr. (più o meno un cucchiaio da cucina raso) in vasi fino a 20 cm di diametro, da aumentare in proporzione se i vasi sono di diametro maggiore; una volta distribuito va interrarlo, anche di poco, in modo tale che la sua decomposizione avvenga più rapidamente e poi bagnate il terreno. Si applica ogni mese dopo la Luna Nuova.  

2) Le cadenze del suono delle fusaie assomigliano a quelle riprodotte nel video “palo della pioggia di zucca” dal bravissimo autore che si chiama Danilo Raimondo. Egli è artigiano del suono, costruttore e suonatore di strumenti e oggetti sonori, lavora diversi materiali quali zucche, legno, canne di fiume e di bambù, ossa, conchiglie, metallo. I miei complimenti Danilo!:)
Maggiori informazioni le trovate sul suo canale: http://www.youtube.com/user/artigianodelsuono

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