martedì 2 marzo 2010


La propoli o propolis (dal greco pro – avanti/davanti e polis-città) è la materia resinosa, gialliccia, di odore aromatico con la quale le api intonacano internamente l’alveare Una vera sostanza a “difesa della città“ che le api usano per tenere sterile l’ambiente in cui vivono. Infatti, l'alveare può arrivare a temperature interne fino a 40° e se non ci fosse questo sbarramento di protezione, germi e batteri si svilupperebbero a gran velocità, distruggendo in breve tempo l'alveare stesso.La propoli è composta dal 50% di sostanze resinose e balsami, 30% di cere, 10% di oli essenziali, 5% di polline, 5% di minerali ed oligoelementi tra cui: Calcio, Manganese, Rame, Ferro, Zinco, Silicio ecc. Fin dall’antichità sono state riconosciute alla propoli tre importanti proprietà: decongestionanti, cicatrizzanti, disinfettanti. Queste proprietà la rendono preziosa per svariati usi, sia interni che esterni. La propoli si trova oggi in commercio allo stato grezzo (raramente e preferibilmente da apicoltori di fiducia), in pastiglie, in macerato idroalcolico (comunemente chiamato un tempo Tintura Madre di Propoli) o in soluzione glicolica (che é un sistema di lavorazione in laboratorio a base di glicerina) Per gli usi interni più specifici, sarà bene rivolgersi ai consigli di un bravo erborista, qui mi limiterò a descrivere gli usi più comuni
-Le proprietà disinfettanti e cicatrizzanti la rendono utilissima in una varietà di problemi cutanei: una buona crema con propoli e cera d'api è fra i migliori rimedi per le piccole bruciature e per le irritazioni causate dai detersivi. Nel primo caso occorre però accertarsi che la percentuale di propoli contenuta nell'unguento sia significativa, perché purtroppo molti prodotti vantati come "creme al propoli" non ne contengono che una minima parte.
-Una goccia di macerato idroalcolico, o il glicolico, di propoli sui brufoli li secca e li cicatrizza.
Allo stesso modo il propoli in soluzione glicolica o alcolica è utile per afte e vescichette del cavo orale. Sui denti doloranti è un po' meno disinfettante dell'olio essenziale di garofano, per meglio dire, ha minore capacità di penetrare in profondità, ma in cambio è molto decongestionante quindi efficace anche sulle gengiviti (in tal caso sembra funzionare bene anche la soluzione glicolica).
-Il propoli dà immediato sollievo alla gola infiammata. -Le proprietà disinfettanti rendono la propoli un'ottima cura preventiva contro raffreddori e influenze, sia per gli adulti che per i ragazzi. A questo scopo si possono prendere 5-10 gocce di macerato idroalcolico di propoli al giorno, mescolate con un po' d'acqua . La tintura alcolica diventerà biancastra al contatto con l’acqua.
Un tempo acquistavo la propoli da un anziano apicoltore delle mie parti, che possedeva conoscenze particolari sul mondo dell'alveare e dei suoi prodotti. Fu lui a spiegarmi che in caso di intolleranza all’alcol, si poteva fare un Mellito con la propoli stessa polverizzata.
Modalità : si scioglie a bagnomaria circa un 80 gr di miele di acacia o millefiori,
a cui si aggiungono un cucchiaino raso di polvere di propoli, circa 30, 50 gocce di acqua distillata e circa 10-15 gocce di Tintura Madre di Propoli; una volta caldo e liquido si spegne, si continua a girare aggiungendo 2 gocce di olio essenziale di Timo più 2 gocce di Olio Essenziale di Garofano chiodi (Eugenia Caryofillata). A questo punto si mette in un barattolino ( usavo quelli di vetro da 40 gr quindi questa è una dose per circa due barattolini) e si chiude quando è tutto freddato. La conservavo in frigo e si usava per afte, gengiviti, e piccole ferite nel cavo orale.
Anche la Tintura Madre di Propoli la facevo un tempo da me, rifornendomi di propoli sempre dal “nonnino delle api” . Ne mettevo circa un 20 gr avvolti bene in un fazzoletto di cotone nella parte dei surgelati in frigo per circa un paio di giorni, poi la pestavo in un mortaio piccolo di pietra fino a renderla quasi polvere, la mettevo in un barattolo pesandone esattamente 10 gr di propoli per 90 cc di alcol a 80 gradi. (vedi il post con la tabella dell’alcol). Ponevo poi il barattolo in casa, sul davanzale, in infusione alcolica per 10 giorni incominciando tutto il lavoro a 4 giorni dalla fase di Luna Nera (che viene anche chiamata Luna Balsamica, chissà, forse in questo momento del mese la propoli rilasciava meglio i suoi “poteri” all’alcol ?) agitavo tutti i giorni il barattolo, tranne gli ultimi due, che non lo agitavo più. Passati i 10 giorni, colavo il tutto prima con un colino, poi ancora con carta da filtro e riponevo in due bottigline da 50 cc in vetro scuro con contagocce. Se volete provare a farlo, ricordatevi di usare i guanti perché la propoli appiccica e macchia di nero. Pulire poi con alcol (denaturato, quello rosa che costa poco e serve per pulire i vetri) i contenitori e i colini, prima di lavarli. Per la propoli la scadenza temporale é di tre anni . Un anno più del miele.
In commercio, quello che è una Tintura Madre di Propolis, gli erboristi di oggi sono obbligati per legge alla dicitura sulla bottiglietta “Propolis resina al 30% (o 40%) -Macerato idroalcolico”
…………

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ho trovato della propoli grezza da un amante delle api e ne ho assaggiata un po':...fresca, gommosa, estremamente aromatica...e mi è passato il raffreddore! Blog magnifico, grazie. Un saluto. Tzilli

himma ha detto...

ben fatto Tzilli, prova a farne tintura madre, vedrai che gli effetti sono gli stessi e, in macerato idralcolico, durano nel tempo : -)
Grazie a te.

Anonimo ha detto...

ma come è possibile trovare della tintura madre o altro, con propoli concentrata ? un prodotto serio, nel caso non si potesse produrla personalmente ? Grazie.

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