sabato 13 febbraio 2010
La Calendula è fra le piante che mi hanno da sempre appassionato di più. Forse, in parte sarà dovuto ai racconti della mia nonna che ne narrava le incredibili virtù. E’ abbastanza comune e la si ritrova nei prati incolti e nel semicoltivato di orti, vigne e oliveti, dalla pianura fino a 600 metri d'altitudine. Da tutta la pianta si estraggono notevoli benefici, compresi i semi, a falce di luna, che genereranno nuove piante pronte a sbocciare ad ogni Luna nuova.

Nell´antichità l´utilizzo delle piante era associata a riti magici o religiosi, infatti, spesso la loro raccolta, preparazione e somministrazione era riservata a varie figure rilevanti all´interno della comunità come streghe, maghi, guaritori anziani, sacerdoti edotti, le cui conoscenze derivavano da una lunga tradizione orale. Originaria dell’Egitto e del bacino mediterraneo, la Calendola ha nome botanico : Calendula officinalis L. delle Asteraceae (Compositae). Ha come sinonimi : Caltha officinalis. Altri nomi comuni e regionali sono : Callandria, Calta, Cappuccina, Fior d’ogni mese, Fiorrancio, Garofano di Spagna, Margheritona. IL NOME Calendola ci arriva dal latino calendae, il primo giorno di ciascun mese, detta così ed anche “fior d’ogni mese”, per la sua attitudine a fiorire in quasi tutti i mesi dell’anno, gelo o siccità permettendo. Fiorrancio: dal colore arancione dei fiori. I francesi chiamano la Calendola Souci, che vuol dire affanno, inquietudine, perché la leggenda vuole sia un fiore nato dal pianto; altri dicono invece che Souci deriva dal francese medioevale solcie e questo dal tardo latino solsequia, che segue il sole, perché i fiori si aprono e si chiudono con la luce solare. Il che tornerebbe con la particolare proprietà metereologa della Calendula, di chiudersi se si avvicina un temporale. Se ne trovano di coltivate, ma la migliore nelle preparazioni erboristiche rimane in assoluto la Calendula officinalis spontanea. Dalla Calendula officinalis, nata dalle lacrime di Afrodite piangente la morte di Adone, coltivata da secoli, derivano tutti gli ibridi, molto belli, che oggi offrono i floricoltori: a fiore grande, a fiore semplice o doppio; in diverse sfumature di giallo o di arancione.

LE PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE
Ai fiori di Calendola officinalis spontanea, la medicina popolare riconosce proprietà antinfiammatorie, antispasmodiche, depurative, diaforetiche, lenitive, cicatrizzanti, coleretiche, vulnerarie; in particolare emmenagoghe, queste ultime già decantate in tempi trascorsi dai seguaci della medicina signaturistica, che interpretavano la rifiorenza della pianta come segno di efficacia quale rimedio per i dolori periodici femminili. Per uso interno l’infuso di fiori è indicato per fluidificare la secrezione biliare e regolarizzare il ciclo mestruale; come anche nei casi di itterizia e disturbi epatici. Padre Vittorio Baroni, nel suo libro “ Dodici Piante Per I Mali del Secolo” edizioni Cantagalli, Siena-1990 " ne fa la migliore pianta per la cura dei tessuti fibramotosi di tutto il corpo.
( mi riservo di scriverne a parte, perché ho avuto numerose esperienze di questo tipo di preparazioni di Calendula a base di Oleolito per uso esterno e di Tintura Madre per uso interno)
Per uso esterno al decotto o all’applicazione della polpa di fiori freschi pestati, sono attribuite proprietà benefiche per guarire le contusioni, le infiammazioni cutanee, le punture di insetti, i geloni, l’acne, gli eczemi e per estirpare i calli. A Santa Ildegarda di Bingen ed Alberto Magno si deve una particolare celebrità della Calendola, come pianta officinale in Germania.

L’IMPIEGO NELLA COSMESI : se ne può fare un tonico per pelli secche, o un oleolito concentrato in olio di mandorle, una crema idratante antirughe e, con l’aggiunta di poche gocce di essenze di limone e lavanda (Oli Essenziali) un buon olio rigenerante e ammorbidente per la pelle di tutto il corpo. Fiori di Calendola e petali di Rose rosse nell’acqua del BAGNO detergono, decongestionano, ammorbidiscono ed idratano la pelle. Le mani arrossate e screpolate traggono giovamento da bagnature nel decotto. I vapori del decotto di Calendula e Camomilla sono decongestionanti per gli organi genitali, le emorroidi e, sempre con l’aggiunta di Oli Essenziali di eucalipto anche Fumenti per decongestionare naso e gola.
I fiori possono essere usati per dare una lieve colorazione gialla ad alcune preparazioni culinarie o per guarnire piatti, insalate, e i boccioli sono migliori dei capperi se colti ancora chiusi e messi sotto sale o sotto aceto.
ALTRI USI : I fiori possono essere usati per tingere filati e tessuti in un delicato tono di giallo.
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Le foto sono tutte prelevate da Intenet
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