martedì 9 febbraio 2010
...Miti e leggende sono favole a cui solo i poeti e i bambini possono dare credito, ma i bambini e i poeti dicono che anche le leggende sono vere e che bisogna ascoltarle, perché a chi le ascolta sanno svelare segreti incredibili…
La melagrana sembra uno scrigno ripieno di pietre preziose. Appartenente alla famiglia delle Punicaceae e al genere Punica, il Melograno ha foglia caduca e vanta due specie principali: il granatum e il proto punica, fiorisce tra Giugno e Agosto. La parte commestibile del frutto detto Balausta (solo della specie P. granatum) è costituita dalla succosa polpa rossa che ricopre i semi dal sapore gradevolmente acidulo. http://it.wikipedia.org/wiki/Punica
Molti popoli reclamano l’origine del Melograno nelle proprie terre, così sembra che questa pianta abbia origine ovunque. Gli antichi Egizi avevano la consuetudine di porre all’interno dei sepolcri i frutti di melograno. I babilonesi credevano che masticare i semi di melograno prima delle battaglie, li rendesse invincibili. Il Corano cita tre volte il melograno, due volte come esempio di cose buone create da Allah, e una volta come frutto trovato nel giardino del Paradiso. Nella tradizione ebraica il melograno era un calice a forma di corona, simboleggia il “disegno” originale per la vera corona.

Nella tradizione indiana i semi del melograno vengono usati come spezia, conosciuta col nome di anardana. I semi essiccati sono usati per acidificare le salse chutney (salsa indiana a base di frutta e spezie) e curry. I semi del melograno selvatico “daru dell’Himalaya “, sono considerati i migliori in qualità per preparare questa spezia. Nella lontana Cina i neosposi mangiavano la melagrana per benedire le nozze; le spose turche invece, la lanciavano a terra perché in questo modo scoprivano quanti erano i figli che avrebbero avuto, contavano i chicchi che uscivano dal frutto. Sempre in Turchia, il succo del melograno è considerato una panacea rinvigorente da dare stagionalmente ai giovani e alle persone debilitate, viene usato tuttora, come condimento per l’insalata e per marinare la carne. In Grecia, secondo una leggenda, fu Afrodite che impiantò questo albero a Cipro. Persefone aveva mangiato sei chicchi di melagrana offerti da Plutone per farle dimenticare la madre Demetra e fu condannata a passare sei mesi l’anno nell’Ade. Demetra era la madre di tutti gli dei, protettrice del matrimonio e della fertilità. Le donne ateniesi mangiavano i semi del frutto per conquistare fertilità e prosperità; i sacerdoti erano incoronati con rami di melograno ma non potevano mangiarne i frutti. E’ tradizione greca rompere un melograno durante i matrimoni, a Capodanno e quando si compra una nuova casa (il melograno è il primo dono che anche oggi gli ospiti portano) perché simbolo di abbondanza, fertilità e fortuna. Per lo stesso motivo, le decorazioni che riportano immagini del melograno sono molto comuni in Grecia e, proprio nella lingua greca, il nome usato per la melagrana, ha il significato uguale allo “ scorrere della forza dell’universo”. Ho pensato, a volte, che il segreto potere di questa stupenda pianta del Melograno, potrebbe essere la virtù mnemonica che esso sembra ‘risvegliare’ nel corpo e nell’anima, portando l’essere umano verso l’immortalità dello spirito.
Gli utilizzi del Melograno sono numerosi, specialmente nella tradizione medio orientale. Il suo succo è una bevanda molto comune, ricca di fibre, potassio, vitamina C e niacina (Vit.PP). Il succo addensato e zuccherato è chiamato granatina, sciroppo usato in passato per la preparazione di aperitivi (oggi ottenuta per lo più con agrumi ed essenze aromatiche). Il succo viene usato anche come antisettico se applicato sulle piccole ferite. I frutti del Melograno hanno proprietà astringenti e diuretiche, ma in alte dosi e bevuto a lungo nel tempo, possono risultare eccitanti del sistema nervoso e dei battiti cardiaci. L’epidermide biancastra del frutto, risulta costituita per oltre il 30% da tannini da cui è possibile ricavare un colorante giallo impiegato nell’artigianato degli arazzi nei Paesi Arabi. Dalle radici è possibile ricavare coloranti utilizzati nella cosmesi. Interessante è anche l’impiego del Melograno come pianta medicinale: la corteccia contiene alcaloidi, i fiori ed i frutti tannini e mucillaggini. La corteccia è un potente tenifugo, è velenosa e da usare con molta cautela. I fiori si usano in infuso contro la dissenteria: INFUSO: sminuzzare 3 grammi di fiori seccati di Melograno in una teira, bollire 150 ml d’acqua e versarla nella teiera. Coprire, lasciar intiepidire ma non freddare. Un bicchiere al bisogno come ottimo astringente intestinale.
Il succo di Melograno viene usato come tintura naturale per i tessuti non sintetici infatti macchia i vestiti in modo permanente, può essere eliminato solo se lavato con candeggina. La buccia delle Melagrane serve alla medicina sotto il nome di Malicorium, nome che Plinio fa venire da Corium (pelle) dicendo che il volgo si serviva di questa buccia per conciare le pelli. Anche le foglie del Melagrano erano usate nella medicina Spagyrica come astringenti intestinali. Gli artigianati artistici usano le foglie nei paesi ove questa pianta cresce spontanea, per tutte le operazioni di conciatura delle pelli e a fissare il color nero delle stoffe. Infine, il succo di Melograno si usa nella nostra cucina per macedonie di frutta, gelati, marmellate, per cucinare primi piatti, carni e intingoli a base di pesce.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao himma,
complimenti per il tuo blog.
ho letto l'articolo sul melograno e vorrei sapere dove hai reperito la prima immagine (dipinto su pergamena raff. donna che raccoglie i melograni). E' davvero molto bella.
un saluto
Matteo

himma ha detto...

Ciao Matteo, ti ringrazio per i complimenti.

Quella immagine l'ho trovata su Google immagini, piace anche a me, ma non so dirti altro.

saluti

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